L’ombra del doping sul Tour, la INEOS allontana il capo assistente: è indagato per l’operazione Aderlass

Ombre scure calano sul Tour de France oramai giunto al suo epilogo che si concluderà domenica pomeriggio a Parigi per consacrare la nuova maglia gialla 2025. La notizia dell'allontanamento da parte della INEOS Grenadiers di David Rozman, il suo capo assistente, ha destato clamore soprattutto per quanto si celerebbe dietro a questa forte presa di posizione del Team inglese: Rozman è infatti indagato dall'ITA (l'Agenzia Internazionale per la lotta al Doping) in merito all'Operazione Aderlass che risale al 2012, una rete di doping nel ciclismo organizzata dal medico tedesco Mark Schmidt, già condannato a 4 anni e 10 mesi.
La INEOS allontana Rozman dal Tour: la ITA lo ha chiamato a colloquio per un'indagine doping
La conferma della decisione di escludere David Rozman dallo staff INEOS per il resto delle giornate che restano da correre al Tour de France è arrivata da una nota ufficiale che la stessa INEOS Grenadiers si è vista costretta a pubblicare dopo che la notizia si era diffusa, aprendo il fianco a illazioni e congetture su un possibile coinvolgimento della squadra, in cui corrono tra gli altri anche il nostro Filippo Ganna e Geraint Thomas, in sospetti legati all'utilizzo di doping. Nulla di tutto ciò, visto che David Rozman ha ricevuto una richiesta dall’ITA per partecipare a un colloquio e di conseguenza, si è ritirato dagli impegni di gara e ha lasciato il Tour. "David Rozman è stato contattato informalmente nell’aprile 2025 da un membro dello staff dell’ITA" si legge nella nota, "che gli ha chiesto informazioni su presunti messaggi. David ha immediatamente informato il team del suo incontro con l’ITA e dei suoi ricordi relativi a quel periodo".
La INEOS sta svolgendo un'indagine interna su Rozman in merito all'Operazione Aderlass
La INEOS ha così deciso di evitare eventualmente facili fraintendimenti o congetture, sottolineando come si stia adoperando per monitorare di prima persona l'intera vicenda a salvaguardia del proprio nome e di quello dei suoi ciclisti. Anche perché David Rozman è una figura di spicco all'interno del Team che non a caso lo definisce come "uno dei membri più longevi del nostro staff e assume l'importante ruolo di Head Carer" nella presentazione ufficiale della sua squadra. "INEOS ha prontamente commissionato un’indagine approfondita a uno studio legale esterno" continua la comunicazione ufficiale della squadra britannica. "Ad oggi, il team non ha ricevuto prove delle autorità competenti. In risposta alla richiesta di informazioni, l’ITA ha comunicato di non poter condividere ulteriori informazioni a causa di restrizioni legali e di riservatezza".
Che cos'è l'Operazione Aderlass: la gigantesca rete di doping organizzata dal dottor Schmidt
Il coinvolgimento di Rozman all'interno dell' Operazione Aderlass sembra oramai da tempo appurato e non è una novità che il suo nome risulti tra gli indagati dagli inquirenti. La gigantesca rete di doping organizzata dal medico tedesco Mark Schmidt, già condannato a 4 anni e 10 mesi, avrebbe infatti visto coinvolto anche l'attuale capo assistente INEOS, in attesa di capirne il reale grado di implicazione. Secondo diversi media, tra cui Il Guardian le indagini su Rozman si starebbero concentrando su due aspetti: i messaggi scambiati direttamente con Schmidt, nel giugno 2012, e una presunta visita del medico tedesco al campo base del Team Sky, dove Rozman ha lavorato, la sera prima della tappa con arrivo a La Planche des Belles Filles vinta da Chris Froome. Rozman in precedenza aveva anche collaborato con la squadra nazionale britannica ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e Rio 2016