Lo sport trema davanti al “Lance A”, il verme dopante che sfugge ai controlli: il nome è emblematico

La lotta al doping nel mondo dello sport deve confrontarsi con una nuova sfida che appare, al momento, persa in partenza: si tratta di far fronte all'ultima frontiera del proibito che permette agli atleti di poter godere di un tasso di emoglobina, e di aumento di ossigeno nel sangue, fino a quaranta volte maggiore del normale, con evidenti effetti nel migliorare le proprie prestazioni. Si tratta di un ritrovato, che già un paio d'anni fa allarmò in particolare il ciclismo al Tour de France ma che poi finì sotto traccia fino ad oggi. Si tratta di un estratto dall'arenicola marina, un verme di mare che ha già assunto un nome scientifico più che significativo e allarmante: "Lance A".
Il verme marino dopante più potente dell'EPO che allarma il mondo dello sport
Il sogno di ogni atleta è quello di poter usufruire di un serbatoio sempre maggiore da cui poter attingere per resistere allo sforzo e provare a vincere e superare i propri avversari. Nulla di illecito o proibito a meno che non si passi all'uso di sostanze e prodotti vietati, il doping. Contro cui continua imperterrita la lotta dell'Agenzia mondiale, la WADA, costretta ad affrontare ciclicamente sfide inizialmente impossibili e che scardinano le passate sicurezze, come lo sviluppo attorno all'arenicola, il verme marino dopante che sta già allarmando il mondo dello sport. Una sorta di EPO 2.0, quasi impossibile da identificare, già sintetizzato in laboratorio e dagli effetti sperimentati semplicemente devastanti: il livello dell'ossigeno nel sangue umano aumenta fino a 40 volte rispetto al normale.

E' il "Lance A": riferimento ad Armstrong e ad uno degli scandali doping più grandi si sempre
Un problema non da poco, che è diventato realtà con le ultime analisi da laboratorio e con la WADA che lo ha già etichettato con un nome più che simbolico ed allarmante, "Lance A". Un riferimento non a caso a Lance Armstrong, il 7 volte vincitore del Tour de France, poi coinvolto e bandito da ogni competizione sportiva per uno degli scandali doping più famosi ed endemici di sempre. Ora, Lance torna a inquietare lo sport e il ciclismo in particolare, fonte inesauribile di sviluppi proibiti nel corso della sua storia.
Come funziona il "Lance A": ossigeno nel sangue aumentato fino a 40 volte
Ma di cosa si tratta? Il "Lance A" è un estratto del sangue dell'arenicola marina, un diffusissimo e comune verme di mare utilizzato molto spesso anche come esca per pescare. Il suo sangue conterrebbe emoglobina extracellulare con una capacità straordinaria di trasportare ossigeno 40 volte superiore a quella umana. Non una novità assoluta, visto che il verme è da tempo studiato per le sue possibili applicazioni mediche, ma che sembra al momento essere sfuggito ai raggi dell'antidoping. Anche del "passaporto biologico", l'arma migliore con cui da tempo si combatte la truffa del doping. Ma l'arenicola non sarebbe tracciabile e riscontrabile, permettendone la diffusione impunita.

Il doping che sfugge ad ogni controllo: "invisibile" a test e al passaporto biologico
La sostanza, scientificamente conosciuta come "M101" avrebbe effetti ben maggiori di quanto non accadde con l'EPO, lo scandalo che coinvolse il ciclismo da vicino tra gli anni '90 e i primi del 2000. Non altererebbe il passaporto biologico degli atleti ma aumenterebbe di 40 volte l'assorbimento di ossigeno nel sangue, attraverso l'inserimento del prodotto dopo aver congelato l'emoglobina estratta dal verme. Nel 2023 ci fu una prima sconcertante allerta, poi tutto finì nel dimenticatoio ma ora la paura che tutto sia predisposto per dar spazio ad una nuova forma di doping è concreta. E il nome "Lance A" parla da sè.