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L’assurda storia di Riesebeek, ciclista maldestro e scorretto: prima viene sospeso poi finisce in ospedale

Il ciclismo professionistico ricorderà per sempre il nome di Oscar Riesebeek dopo quanto accaduto nell’ultimo Giro del Belgio. Il 32enne ciclista olandese è stato il primo in assoluto ad essere sanzionato con due cartellini gialli – e quindi sospeso per una settimana da tutte le gare. Ma il suo secondo tentativo “fraudolento” è finito nel peggiore dei modi: cadendo rovinosamente e costretto al ritiro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il nome di Oscar Riesebeek resterà indelebile per sempre nel mondo del ciclismo professionistico. Purtroppo per il 3eenne olandese non per qualche vittoria epica ma per essere stato il primo corridore in assoluto a venire sospeso dall'UCI in base alla nuova regola dei cartellini gialli. Il ciclista della Alpecin Deceuninck è infatti incappato in due sanzioni nella stessa gara e per lo stesso motivo: utilizzo di zone non stradali non consentite. Ma oltre ad essere stato colpevole di aver commesso l'identica violazione al regolamento, in due tappe consecutive, la seconda volta è finita nel peggiore dei modi: mentre proseguiva scorrettamente sulla pista ciclabile, nel tentativo di rientrare in gruppo è ruzzolato violentemente a terra e costretto al ritiro.

Il nuovo regolamento varato dall'UCI per tutelare l'incolumità dei ciclisti in gara e perché si rispettino pedissequamente i regolamenti, dal 2025 prevede l'introduzione delle sanzioni attraverso un sistema complesso di cartellini gialli. Che hanno destato più di un semplice dissenso già nell'ultimo Giro d'Italia, dove sono fioccati nelle prime tappe. Se un corridore incappa in due ammonizioni nella stessa corsa, non solo viene fermato per una settimana ma viene automaticamente escluso dalla stessa. Ed è ciò che è capitato al maldestro 32enne olandese Oscar Riesebeek al Giro del Belgio nel corso della seconda e terza tappa: per due volte consecutivamente è stato colto in flagrante ed è stato sospeso.

Riesebeek sanzionato due volte per lo stesso motivo: sedi stradali vietate

Fino ad oggi il nome di Riesebeek non era conosciutissimo, anzi. Ma dopo quanto accaduto in Belgio, si è preso una pagina di storia del ciclismo, per sempre. Il trentaduenne olandese della Alpecin Deceuninck era stato sanzionato con un primo cartellino giallo, nella seconda tappa del Giro del Belgio per avere utilizzato zone non consentite di transito: "marciapiedi/pavimentazioni, sentieri o piste ciclabili" ovvero tutto quello che non è sede stradale e che viene punita. Nella frazione successiva, la 3a, Riesebeek è ricaduto nella stessa scorrettezza: a circa tre chilometri dall'arrivo ha cercato di risalire il plotone sfruttando la parallela pista ciclabile sulla sinistra della carreggiata. Il tutto per cercare di mettersi a disposizione del suo capitano, Philipsen: una mossa non sfuggita alla giuria che così ha deciso per il secondo cartellino giallo e l'inevitabile sospensione di una settimana da tutte le corse.

La maldestra caduta di Riesebeek mentre tenta di rientrare in gruppo

Riesebeek sarebbe dovuto venire anche automaticamente espulso dal Giro del Belgio, come da regolamento, ma non ce n'è stato bisogno. Durante il tentativo scorretto nella terza e ultima tappa della corsa, nel momento in cui ha tentato di rientrare in gruppo, gli altri ciclisti non gli hanno lasciato spazio e così ha forzato a fianco di un corridore della Ineos che non è arretrato, finendo rovinosamente a terra. Una caduta pesante, che lo ha visto rotolare lontano dalla sua bici e restare dolorante sull'asfalto in attesa dei primi soccorsi e a ulteriori analisi in ospedale. Un incidente che lo ha obbligato all'immediato ritiro, pensando da sé ad autoescludersi dalla gara.

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