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L’Alpe d’Huez incorona Pidcock ma boccia Pogacar: Vingegaard difende alla grande la maglia gialla

Tom Pidcock vince in solitaria la 12a tappa dopo una lunghissima fuga durata quasi tutta la giornata. Ma la sfida più attesa e puntualmente avvenuta è stata tra Vingegaard e Pogacar.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il britannico Thomas Pidcock si prende la scena all'arrivo di una delle tappe più importanti e amate dagli appassionati, con traguardo all'Alpe d'Huez, in solitaria e dopo una fuga lunghissima che regala al corridore della Ineos una meritata vittoria. Per la classifica generale la sfida principale è stata tra Vingegaard e Pogacar con tutti gli altri che hanno perso contatto nel momento decisivo. Alla fine lo sloveno ci prova, scattando a ripetizione ma la maglia gialla non molla e difende alla perfezione il primo posto in classifica.

Una tappa da alte montagne, la seconda dedicata alle Alpi in una dodicesima tappa che arriva dopo il terremoto dell'11a che ha visto stravolgere la classifica generale con il crollo di Tadej Pogacar, fino ad oggi dominatore assoluto, a favore del danese terribile Jonas Vingegaard che si è preso vittoria di frazione e maglia gialla, mostrando tutte le difficoltà dello sloveno che appariva unico, vero protagonista.

Una tappa che ha visto una classica lunghissima fuga di giornata che ha animato la testa della corsa ma che ha visto anche i migliori restare al coperto fino alla fine, fino alla rampa finale che ha scritto pagine indimenticabili della storia del ciclismo internazionale, l'Alpe d’Huez. Ed è stato proprio negli ultimi 20 km finali che la tappa si è animata sia per i battistrada  che hanno provato al meglio a prendersi la propria fetta di gloria di giornata, sia per il plotone con gli uomini di classifica pronti a darsi battaglia non appena la strada si impenna.

Aspettative puntualmente rispettate perché nel tratto finale, sotto il sole cocente di una giornata che non ha risparmiato caldo e temperature altissime, chi ha avuto gamba, lucidità e forza ha dato fondo alle proprie qualità, provando a mettere in difficoltà i rispettivi avversari. Così come è stato nella discesa precedente all'Alpe d'Huez con Tom Pidcock, tra i fuggitivi di giornata, che in alcuni tratti ha fatto registrare velocità superiori ai 100 chilometri orari.

I cinque al comando, Powless, Ciccone, Froome, Pidcock e Meintjes, provano a fare gara a sé per la vittoria di tappa, affrontando l'ultima salita con 6 minuti di vantaggio, ma è dietro che si scatena la bagarre, con la Jumbo Visma che è messa subito a tirare da parte di Vingegaard con l'obiettivo di rimettere in difficoltà Pogacar chiamato ad attaccare senza troppi calcoli per colmare gli oltre due minuti persi nella terribile giornata di ieri.

Mentre negli ultimi 12 km i primi cinque si studiano in vista della sempre più possibile vittoria di tappa è dietro che si accendono le luci e manca del tutto la partita a scacchi che in testa è protagonista. Il britannico Tom Pidcock si prende il suo spazio a 10 dal termine, con una rasoiata inesorabile che fa la differenza seminando sui tornanti tutti i compagni di fuga: una progressione secca e costante che fa del corridore della Ineos il vero eroe dell'Alpe d'Huez 2022.

A pagare prezzo per primo è Roman Bardet, secondo in classifica, che si sfila dal gruppo maglia gialla a 5 chilometri dall'arrivo, seguito a breve da Yates, altro uomo di classifica che perde contatto. Così, restano solo e sempre loro due, Vingegaard e Pogacar a marcarsi pedalata dopo pedalata: lo sloveno scatta a tre chilometri, il danese reagisce e si infila a ruota. Ancora Pogacar prova una seconda progressione impressionante ma Vingegaard non molla, resta incollato e difende la maglia gialla fino al finale che lo conferma leader in classifica generale.

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