La Vuelta si inchina alle proteste, la cronometro decisiva diventa una burla: ridotta di oltre la metà

Nella serata di mercoledì 10 settembre l'organizzazione della Vuelta di Spagna ha emanato un comunicato ufficiale che ha il sapore della consegna a mani alzate della corsa ai manifestanti. Alla vigilia della tappa di giovedì, tra le più decisive per la vittoria finale con una cronometro individuale da 27,7 chilometri, i responsabili della corsa hanno avuto paura di nuovi agguati degli attivisti e hanno deciso di cancellarne oltre la metà: ne resteranno da percorrere solamente poco più di 12.
La cronometro decisiva della Vuelta, cancellata: tracciato ridotto da 27 a 12 chilometri
Con una classifica generale cortissima dove Vingegaard conduce su Almeida per soli 50 secondi, tutti stavano preparandosi a pregustare la diciottesima tappa, una cronometro individuale di 27,7 chilometri, con partenza e arrivo a Valladolid. E invece, giovedì andrà in scena una corsa contro il senso che non avrà alcun senso, notevolmente accorciata per garantire la sicurezza dei corridori: dei 27,7 iniziali ne resteranno solo 12,2 da percorrere.
Il comunicato dell'organizzazione: "Decisione per garantire una migliore protezione ai ciclisti"
"Al fine di garantire una migliore protezione della tappa, gli organizzatori della Vuelta, in coordinamento con il Comune di Valladolid e dopo aver consultato il Collegio dei commissari" si legge nel comunicato ufficiale, "hanno deciso che la cronometro di domani si svolgerà su un percorso di 12,2 chilometri, con partenza e arrivo invariati rispetto al programma iniziale". Una resa definitiva da parte del ciclismo di fronte al proliferare delle manifestazioni lungo il tracciato del Giro spagnolo e davanti all'aumento dell'aggressività dei manifestanti che hanno portato ad una paura collettiva all'interno del gruppo di ciclisti in gara.
Le manifestazioni alla Vuelta: le proteste alla Israel Premier Tech sono diventate un pretesto
Da giorni, la Vuelta è sotto assedio degli attivisti ProPal che hanno invaso le strade spagnole, fermando le partenze, facendo cadere i ciclisti, insultandoli e attaccandoli in ogni modo e con ogni mezzo evidenziando l'inerzia dei cordoni di sicurezza e delle forze dell'ordine. La protesta, nei confronti della squadra Israel Premier Tech è diventata nel corso dei giorni sempre più un mero e lontano pretesto per creare disordini.
La Vuelta militarizzata: sabato e domenica schierati migliaia di agenti della Guardia Civil e della polizia nazionale
Per le due tappe finali di sabato e domenica si teme il peggio: la polizia schiererà agenti della Guardia Civil alla Bola del Mundo di sabato, aggiungendosi ai 202 agenti già impegnati nella scorta alla Vuelta, oltre ad aver chiuso ai tifosi gli ultimi chilometri della tappa. Domenica 13, nel criterium finale di Madrid, il servizio di sicurezza avrà a disposizione 1.100 agenti della polizia nazionale. Mentre unità speciali pattuglieranno l'intero percorso a partire dal giorno prima.