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Il Tour 2026 sarà brutale, la mitica Alpe d’Huez da scalare due volte: è già sfida Pogacar-Vingegaard

Presentato il Tour de France 2026 che si correrà tra il 4 e il 26 luglio, con 21 tappe e tre settimane sempre più difficili e impegnative. Quasi 55 mila metri di dislivello e oltre 3.300 chilometri da percorrere con un finale in crescendo che vedrà il suo clou tra la 19a e la 20a frazione, scalando per due volte la mitica ascesa dell’Alpe d’Huez dove si deciderà la probabile sfida che vedrà ancora una volta di fronte Pogacar e Vingegaard.
A cura di Alessio Pediglieri
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"In crescendo": questo è lo slogan che ha accompagnato la presentazione ufficiale del Tour de France 2026 (4-26 luglio 2026), ufficializzato nella tarda mattinata di giovedì 23 ottobre e che ha visto nascere un'edizione pronta già ad entrare di diritto tra le più complicate della storia della Grande Boucle: torna una crono a squadre al debutto, ne resterà solo una individuale, ma soprattutto con i suoi quasi 55 mila metri di dislivello si presenta come uno dei più duri e particolari di sempre. Ci sarà la classica salita leggendaria all'Alpe d'Huez, che poi sarà ripresa da un versante inedito – con la Cima Coppi al Col du Galibier -, il giorno seguente. Non in due tappe a caso, ma alla n.19 e alla n.20, proprio prima dell'epilogo a Parigi.

Il Grand Départ, la Grande Partenza, sarà ancora una volta in chiave spagnola, con Barcellona assoluta protagonista per due giornate. La novità del Tour 26 è già alla 1a tappa con la cronometro a squadre di 19 chilometri, prova che non si vedeva dal lontano 2019. Poi, consueto spazio ai velocisti con alla terza giornata un assaggio di montagna col Montjuïc così come nella 4a frazione con arrivo a Les Angles. Poi tante tappe tra sprinter, finisseur e fuggitivi di giornata, tra tracciati pianeggianti, ondulati e di montagna che ravviveranno la classifica generale. Fino alla 15a, alla vigilia del secondo giorno di riposo, quando si affronterà l'Alta Savoia con l'inesplorata ascesa del Côte d'Arbusigny, verso il Plateau de Solaison.

Poi, la seconda parte della Grande Boucle, con una crono individuale e poi di ritorno le montagne dal gran finale, in un crescendo che avrà il suo momento clou tra la 19a e la 20a tappa: due volte sull'Alpe d'Huez, due volte con i migliori che decideranno le proprie e altrui sorti, proprio alla vigilia della classica passerella finale della 21a e ultima frazione, verso Parigi.

 I numeri e le tappe del Tour de France 2026 "In crescendo"

  • Data inizio: 4 luglio 2026
  • Data fine: 26 luglio 2026
  • Km totali da percorrere: 3.333 km
  • Dislivello complessivo: 54.450 m
  • Città di partenza: Barcellona (Spagna)
  • Città di arrivo: Parigi (Francia)
  • Numero tappe complessive: 21 tappe (di cui 8 di montagna)
  • 5 tappe decisive sulla carta:
    1. Tappa 6: Montée de Gavarnie-Gèdre (nuova salita nei Pirenei, arrivo in quota)
    2. Tappa 10: Col de la Griffoul (salita inedita, fase chiave per i grimpeur)
    3. Tappa 14: Col du Page e Col du Haag (doppia ascesa nei Vosgi, difficoltà molto alta)
    4. Tappa 19: Arrivo sull'Alpe d'Huez (classica salita leggendaria, la prima delle due)
    5. Tappa 20: Seconda ascesa all'Alpe d'Huez (doppio passaggio epico nelle Alpi, con Col du Galibier come Cima Coppi a 2.642 m)

Sua Maestà l'Alpe d'Huez: doppia salita in 2 giorni, dove si deciderà il Tour

Da Gap all'Alpe d'Huez si percorreranno 128 chilometri, una tappa relativamente breve la 19a con un primo approccio su una delle mitiche ascese alpine: comunque ben 3.500 metri di dislivello e l'iconico passaggio al Col d'Ornon – Alpe d'Huez via Bourg-d'Oisans con i suoi 13,8 km all'8,1% e i suoi 21 tornanti. Un semplice antipasto perché il giorno dopo, nella 20a tappa, si farà ancora più sul serio: dislivello complessivo di 5.600 metri, con da scalare la Croix de Fer, il Télégraphe, il Galibier (la Cima Coppi, il tetto del Tour). In ultimo ancora l'Alpe d'Huez ma questa volta dal versante della Col de Sarenne. Un percorso che venne utilizzato solo nel 2013, ma in discesa: è un'ascesa inedita che decreta la tappa come la Regina delle 21 in programma.

Pogacar o Vingegaard? La terza settimana di un Tour mai così decisiva

Mai come nella edizione 2026, al Tour de France bisognerà arrivare predisposti a soffrire fino alla fine. Tre settimane di cui una più dura dell'altra con un "crescendo" che non lascerà scampo a chi non avrà più forze. Tutti parlano già della nuova sfida tra Pogacar e Vingegaard e c'è da crederci che sarà così. Resta solo da decifrare dove verrà fatta l'eventuale differenza tra i due campionissimi, con un punto interrogativo d'obbligo: vedendo come si era ridotto Pogacar nella 3a settimana dell'ultimo Tour, sarà una Grande Boucle da godere fino a Parigi.

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