Davide Cassani: “Vedere Pogacar vincere sempre nel ciclismo annoia? Voi vi annoiate a vedere Sinner?”

L'ex CT azzurro Davide Cassani, che dal 2014 al 2021 ha guidato i colori azzurri del ciclismo in giro per il mondo, ne sa perfettamente quando si tratta di discutere di campioni su due ruote. Lui per primo è stato compagno di fenomeni assoluti come Stephen Roche o Claudio Chiappucci alla Carrera, di Moreno Argentin alla Gewiss-Bianchi e da commissario tecnico ha indirizzato alla vittoria i vari Sonny Colbrelli, Matteo Visentin, Elia Viviani, Filippo Ganna. Dunque, quando sente parlare di star del livello di Van der Poel, Evenepoel, Vingegaard o Pogacar è chiaro che sia pane per la sua fame di gran ciclismo.
L'occasione per fare il punto su ciò che è e ciò che sarà delle corse è stata la presentazione del Giro d'Italia, dove da ex atleta, ex ct e apprezzatissima voce tecnica nelle telecronache Rai non si è tirato indietro per anticipare cosa potrà succedere: nella Corsa Rosa 2026 ma non solo. In uno scenario che per molti sarà dominato semplicemente da un nome e un vincitore: Tadej Pogacar, l'assoluto cannibale moderno che sta facendo incetta di ogni trofeo, lasciando ad altri solo i ruoli da comprimari e briciole lungo il percorso. Dunque, tutto scontato, banale e ripetitivo? Assolutamente no, per Cassani anzi l'avvento dell'era Pogacar è la sublimazione massima cui un appassionato possa e deve aspirare.

Cassani a chi critica Pogacar: "Annoia? Io non mi annoio a vedere Sinner continuare a vincere…"
A sottolineare il concetto e per esemplificarlo alle folle, Cassani si rifà ad un confronto preciso, nazionalpopolare: col tennis e con Jannik Sinner. "Sapete tutti benissimo che Tadej può scattare e staccare tutti" spiega Cassani a Tuttobiciweb. "Una noia? Non credo: io, anche quando guardo il tennis, non mi annoio mai a vedere Sinner quando vince… Così come non mi annoio se vedo un Van der Poel in un ciclocross, anche se so benissimo che vincerà ancor prima della partenza". Il motivo è semplice e diretto per Cassani, da sempre affascinato dalle grandi imprese sportive: "Perché sono stato anch'io un atleta professionista. Anzi, sono stato un mediocre corridore e assistere a quello che fa uno come Pogacar non mi annoia, perché mi fa capire a che punto può arrivare un atleta".

Cassani e gli antagonisti di Pogacar: "Evenpoel e Vingegaard potrebbero sorprendere in questo Giro"
A proposito di atleti e di campioni, Davide Cassani va oltre perché il pensiero si sofferma agli altri fenomeni del momento con la speranza di chi possa vederli vincere e contendere allo sloveno lo scettro del migliore visto che a soli 27 anni può sicuramente restare a tali livelli: "Sarà su questo standard per un altro paio di stagioni e sarà un problema per gli altri" che potrebbero cadere nel tranello di correre laddove non lo incroceranno: "Spero che Evenepoel non si concentri su Classiche e Tour altrimenti salterà il Giro dove c'è una crono da 40 chilometri dove potrebbe fare la differenza", conclude Cassani, con una chiosa per Vingegaard che potrebbe finalmente puntare sull'accoppiata Tour-Giro: "Ce l'ha nelle corde anche perché non ha l'assillo delle Classiche".