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Zizovic morto in campo a 44 anni, lo shock dell’allenatore avversario: “Ho sentito rumori strani”

Gli avversari di Zizovic, l’allenatore morto a 44 anni dopo il malore in campo, ripercorrono quei terribili momenti. Una tragedia difficile da dimenticare.
A cura di Marco Beltrami
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Non sarà facile riprendersi da una tragedia del genere. Il malore accusato dall'allenatore Mladen Zizovic, rivelatosi poi fatale durante la partita tra Radnicki e Mladost, ha lasciato giocatori, staff tecnici e addetti ai lavori sotto shock. Tutti sconvolti e disperati, con la sensazione immediata che la situazione fosse drammatica. In pochi hanno voglia di parlare, e chi lo fa prova a rendere a parole quanto siano stati difficili quei concitati momenti.

Morte Zizovic, lo shock dell'allenatore avversario

Uno di questi è stato Nenad Lalatovic, allenatore del Mladost Lucani, avversario di Zizovic. Stava guidando come sempre i suoi dalla panchina quando si è reso conto che stava succedendo qualcosa di tremendo a pochi metri da lui. Il mister ha subito messo in secondo piano il match, chiedendo a gran voce i soccorsi per il suo collega improvvisamente accasciatosi sul terreno di gioco.

Llatovic spiega perché il calcio non conta nulla in quei momenti

Molto provato Lalatovic che, nell'intervista al Telegraf, ha ripercorso con la memoria l'accaduto: "Il calcio in quel momento non era la cosa più importante, la vita umana viene prima di tutto. Ho solo sentito come se qualcosa fosse caduto, un tonfo, mi sono precipitato, ho cercato di salvarlo, ma emetteva dei suoni strani. Da quanto ho sentito, aveva già avuto problemi di cuore in passato".

Le condizioni del 44enne ex nazionale bosniaco sono apparse sin da subito molto gravi, e c'è stato infatti chi ha pensato che fosse già deceduto ancor prima del trasporto in ospedale. Impossibile, in quel momento, pensare al calcio, passato in secondo piano. Lo sa bene Lalatovic, che non riesce a togliersi dalla testa quelle immagini: "Il calcio non ti interessa più, che si giochi oggi, domani o tra due mesi: abbiamo perso un uomo, ha perso la vita. Gente, la salute è la cosa più importante. Ci arrabbiamo, ci stressiamo, ma dobbiamo imparare a proteggerci. È stato davvero sconvolgente: l’ho visto cadere con la coda dell’occhio e ho capito subito… Soffriva di problemi cardiaci. Una grande perdita per il calcio, per la sua famiglia, per i suoi figli. Le vite umane sono più importanti, al diavolo il calcio".

Il povero Zizovic in panchina
Il povero Zizovic in panchina

Il racconto del portiere del Mladost, mai vista una cosa del genere

Un altro testimone dell’immane tragedia è stato l’esperto portiere della formazione del Mladost, Stamenovic, che ha dato una chiave di lettura particolare dell’accaduto, sottolineando lo spirito di Zizovic: "Non ho mai visto un desiderio di vita così grande e una lotta per la vita così intensa come in quei momenti. Per rendere orgogliosi tutti coloro che lo conoscevano".

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