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Vlahovic fa una carezza alla Juventus e manda un messaggio a Firenze: “Il merito è della squadra”

Nel dopo partita di Empoli, Dusan Vlahovic ha spiegato il segreto del suo successo in bianconero: “Un singolo non può uscire senza squadra”
A cura di Alessio Pediglieri
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Dusan Vlahovic, parte quattro: tanti sono i gol siglati con la maglia bianconera in cinque sole uscite, sia in campionato sia in Champions League. Un inserimento che si è mostrato subito determinante e quanto mai fondamentale per dare continuità a questa seconda parte di campionato. A Empoli, la Juventus ha raggiunto il suo 13° risultato utile consecutivo, grazie al quale non solo la squadra ha superato il guado ma è tornata a respirare aria d'impresa. In Europa, i quarti di finale sono a soli 90 minuti, davanti al proprio pubblico, e in campionato c'è stato l'allungo decisivo per il quarto posto, con vista tricolore.

A fine gara, Vlahovic non si prende i giusti meriti conquistati sul campo e ai microfoni di DAZN lascia spazio quanto basta per dare la giusta considerazione alla sua nuova squadra che, nell'arco di un mese, si è già preso sulle spalle, senza alcun problema: "Se andiamo in campo tutti compatti possiamo conquistare grandi risultati. Mi sono preso la Juventus? Non è così: un singolo non può uscire senza la squadra. Tutto il merito è della squadra".

Parole da leader oltre da goleador che ha trovato la sua prima doppietta in bianconero dopo il record ottenuto in Champions League col gol lampo all'esordio: "Andiamo avanti gara dopo gara, poi quello che accadrà accadrà. Non ero abitato a tutto questo ma con la testa gusta, la calma, il lavoro e la concentrazione si può fare tutto. I miei compagni, il mister, tutta al società e tutta la gente mi hanno aiutato tanto. Io li ringrazio tanto e spero che continueremo così".

Parole che stridono con il prossimo futuro che porta le tinte viola della Fiorentina, prossima avversaria di Coppa Italia. Un match in cui tutti attendono Vlahovic per la prima volta di fronte al suo passato e che lo metterà davanti non solo ai suoi ex compagni ma davanti all'ostilità di una tifoseria e di una città che non hanno perdonato il suo passaggio in bianconero: "Non so cosa dire a riguardo, le sensazioni sono tante. Ringrazio la città e la squadra per tutto. Ho vissuto anni bellissimi a Firenze. Cosa faremo? Andiamo lì e ci giochiamo la partita"

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