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Veron mette da parte la lite con Maradona: “Non importa cosa è successo, grazie”

Anche Juan Sebastian Veron si è unito al coro di chi ha voluto ricordare Diego Armando Maradona. L’attuale presidente dell’Estudiantes ha messo da parte la rivalità e le liti, anche pesanti, con il Pibe de Oro, nello spogliatoio della nazionale albiceleste e per gli incarichi federali. Bellissime le sue parole per celebrare la grande gloria.
A cura di Marco Beltrami
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Colori, rivalità, incomprensioni, tutto passa in secondo piano ora. Diego Armando Maradona sta incassando il doveroso tributo di tutto il mondo del calcio e non solo. A ricordarlo anche chi si è reso protagonista di divergenze di vedute e liti con il Pibe de Oro, come Juan Sebastian Veron. L'ex centrocampista di Sampdoria, Parma, Lazio e Inter ha messo da parte il passato, e ha celebrato Maradona attraverso un bellissimo messaggio su Instagram.

Il messaggio di Veron per ricordare Diego Armando Maradona

Da amici a nemici. Il rapporto tra Juan Sebastian Veron e Diego Armando Maradona è stato a dir poco travagliato. Un'amicizia forte che si è trasformata in una rivalità accesa, in cui non sono mancati anche i momenti di tensione e le liti, con il timore anche di un possibile scontro fisico. In queste ore però tutto viene dimenticato, con la notizia della morte dell'ex numero 10 del Napoli che ha sconvolto anche Veron che sui social ha omaggiato la memoria del Pibe con queste commosse parole: "Ci hai ispirato … Ci hai reso felici … Condividiamo tutto, non importa cosa sia successo .. Solo oggi dico GRAZIE .. Riposa dove sei".

Cosa è successo tra Diego Armando Maradona e Juan Sebastian Veron e perché hanno litigato

Juan Sebastian Veron e Diego Armando Maradona erano molto legati. Quando la grande gloria argentina ha vestito i panni di Commissario tecnico dell'Albiceleste ha deciso di convocare la Brujita una scelta, fortemente discussa in patria con molti addetti ai lavori che avrebbero preferito altri giocatori. Dopo averlo difesa a spada tratta però Maradona gli concesse poco spazio, con con due partite da titolare e uno spezzone all'attivo. Una situazione che non fu digerita dal mediano con un lungo passato in Italia, che oltre a criticare le scelte del Pibe, ne criticò anche gli atteggiamenti nello spogliatoio. Uno spogliatoio in cui a quanto pare ci fu anche qualche scontro.

Nel 2016 però i due entrarono nuovamente in rotta di collisione. Il neo-dirigente Veron, tra i protagonisti del restyling federale, ignorò Maradona che dal canto suo avrebbe voluto entrare nel giro dei vertici dell'Albiceleste. A quel punto la grande gloria argentina sganciò la bomba: "Veron mi ha tradito, è un traditore che si atteggia a dirigente. Ad ogni modo non mi interessa più nulla, non mi interessa né lui, né suo padre. Vado avanti con la mia vita. Si vuole ripartire con un colpo di spugna, facendo finta che non sia accaduto nulla. Non c’è più Grondona, ma continua la mafia grondonista". Parole che scatenarono la reazione di Veron che rispose: "Diego è poco serio, non do rilevanza alle sue parole. Ma Maradona è Maradona e può dire e fare quello che vuole… Mi piacerebbe parlare faccia a faccia con lui . Io non ho problemi, ma è evidente che lui li ha con me. È facile dire certe cose davanti a una telecamera, da vicino è diverso".

La lite in campo dopo la Partita della Pace di Roma

E l'occasione per il faccia a faccia arrivò proprio in Italia in occasione della Partita della Pace, evento benefico con in campo grandi glorie del pallone nel 2016. Altro che pace però tra Maradona e Veron che si resero protagonisti di uno scontro in campo che sorprese tutti. Prima di abbandonare il campo, il Pibe si avvicinò al più giovane connazionale urlandogli: "Brujita ti dico le cose in faccia, cog…… Con tanto di "figlio di p…". Il tutto minimizzando poi nel post-partita: "Tra me e Veron nulla di particolare, sono cose nostre di campo".

Poche settimane fa ci ha pensato lo stesso Veron a tendere la mano: "Rispetto Diego, sono cresciuto in un’epoca incredibile del calcio argentino e ci svegliavamo presto per vedere il Napoli di Maradona. Io stesso sono andato a giocare in Italia perché ci era andato lui. Quello che può aver detto su di me non cambia ciò che provo e ciò che mi ha dato come giocatore. Ho avuto la fortuna di essere nella stessa squadra ed è il massimo. Il tempo cura tutte le ferite. Non sono arrabbiato con Maradona e, al massimo, gli ho contestato qualcosa. Ci sarà un incontro, c’è solo da trovare il momento giusto ". E la speranza è che quel momento sia arrivato nei giorni scorsi, prima della morte del campionissimo.

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