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Totti: “Il calcio a Balotelli e lo sputo a Poulsen sono state le cose più brutte che potessi fare”

Un finale differente e due episodi di cui vergognarsi. In uno stralcio di intervista al Corriere della Sera, Francesco Totti torna su alcuni momenti della carriera di calciatore. “Ancora oggi non riesco a capire come possa aver compiuto gesti simili”. E sull’addio al calcio: “Lo hanno deciso altri per me”.
A cura di Maurizio De Santis
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Francesco Totti rifarebbe tutto quello che ha fatto da calciatore meno un finale differente e due cose di cui vergognarsi, episodi avvenuti nel corso della carriera e che – a guardarli oggi con con le lenti della maturità – non può andare fiero. L'epilogo, il suo addio al calcio e alla Roma, lo aveva immaginato in maniera differente mentre qualcun altro scriveva il copione per l'uscita di scena.

Resta una ferita aperta, difficile si rimargini anche a distanza di anni considerato il legame fortissimo dell'uomo e del giocatore con la sua Città: una simbiosi interrotta sotto l'egida americana di James Pallotta alla presidenza e Luciano Spalletti in panchina. In uno stralcio dell'intervista al Corriere della Sera ricorda quei momenti come fossero ieri: può vedersi ancora lì, nello stadio Olimpico traboccante di lacrime ed emozioni per il capitano, a leggere il messaggio di saluto con gli occhi lucidi e il cuore gonfio di dolore

Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di smettere – le parole di Totti -. A 40 anni è difficile continuare a giocare mantenendo un certo livello di rendimento. Nel mio caso, però, le cose sono andate diversamente… non c'è stata volontà di trovare una soluzione comune ma sono stato costretto a prendere quella decisione. Lo hanno fatto altri per me.

Roma nel cuore e un paio di macchie sulla coscienza che gli hanno attirato critiche molto feroci per il ritorno d'immagine negativo e per la gravità delle scorrettezze di cui si rese protagonista. Quali? Il calcio rifilato a Mario Balotelli alle spalle, lo sputo in faccia a Poulsen durante la partita Italia-Danimarca nell'Europeo del 2004. Nel primo caso scontò quattro giornate di squalifica per aver colpito intenzionalmente l'avversario alla gamba a palla lontana. Nel secondo fu punito solo con 3 turni di stop e gli andò bene. Nella sua autobiografia Totti aveva già parlato di questi due momenti della carriera e ne aveva fatto ammenda.

Il calcio a Balotelli e lo sputo a Poulsen sono state le cose più brutte che potessi fare, cose non da me – ha aggiunto l'ex capitano della ‘magica' -. Ancora oggi non riesco a capire come possa aver compiuto gesti simili.

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