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“Te ne sei andato da mercenario, non puoi tornare da eroe”: Buffon accolto così a Parma

Non proprio l’accoglienza dei sogni per Gigi Buffon a poche ore dall’annuncio ufficiale del suo ritorno a Parma. Al portiere carrarino è stato dedicato uno striscione molto pesante da parte dei tifosi gialloblù: “Te ne sei andato da mercenario, non puoi tornare da eroe. Onora la maglia”. Tutto nasce 20 anni fa…
A cura di Paolo Fiorenza
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Credit: Boys Parma 1977
Credit: Boys Parma 1977

Probabilmente Gigi Buffon se lo aspettava: il 43enne portiere toscano sapeva bene che non tutti a Parma erano pronti a stendergli il tappeto rosso per il gran ritorno, esattamente 20 anni dopo aver lasciato il club gialloblù nel 2001. Buffon quel giorno spiccò il volo verso i trionfi con la Juventus ed una carriera da leggenda, ma la tifoseria ducale non la prese bene.

Adesso quel passato torna prepotentemente a gettare ombre sul presente: nella mattinata di oggi, a poche ore dall'annuncio ufficiale del biennale firmato dal carrarino, a Parma è comparso un durissimo striscione a firma del Gruppo Boys 1977: "Te ne sei andato da mercenario, non puoi tornare da eroe. Onora la maglia". Ancora più pesanti le parole con cui lo striscione è stato accompagnato su Facebook: "Vent'anni fa ci avevi promesso che quella maglia di merda non l’avresti mai indossata… Tre settimane dopo dall'Australia firmi per i gobbi. Adesso torni nell'unico club che ti ha permesso di vincere in Europa. Dopo tutto questo abbiamo solo da dirti che per noi sei e sarai sempre un piccolo uomo. Onora la maglia e forza Parma!!!!".

Peraltro già due anni fa – era l'agosto del 2019 – lo zoccolo duro dei sostenitori gialloblù aveva riaccolto Buffon, al suo rientro in Serie A dopo l'anno al PSG, con un altro striscione di tenore simile sugli spalti del Tardini, in occasione di Parma-Juventus: "Traditore senza onore, togli il nostro numero dal tuo nome". Il portiere aveva infatti deciso di riprendere il numero 77 indossato a Parma dopo il ritorno in bianconero, volendo esplicitare il ruolo di secondo dietro il numero 1 posseduto da Szczesny.

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Un numero che è anche l'anno di fondazione del Gruppo Boys, che non hanno mai perdonato a Buffon l'addio di quell'estate di 20 anni fa, dopo aver fatto pensare che sarebbe rimasto. All'epoca il portiere si difese così dalle accuse di tradimento sulle pagine della ‘Gazzetta di Parma': "Io avevo parlato di due possibilità e che le maggiori probabilità erano per una mia permanenza a Parma. Anche il cavalier Tanzi, che ho incontrato prima di andare in vacanza, mi aveva detto che facilmente sarei rimasto in gialloblù. Per questo a chi, a Parma, mi chiedeva del mio futuro, dicevo: ‘Penso di rimanere'. Poi le cose si sono evolute rapidamente mentre ero in vacanza in Australia".

"La mia scelta magari non sarà apprezzata ma almeno capita sì – auspicava Buffon – Chiaro che il mio cuore mi diceva di rimanere a Parma. Lì ho gli amici e la mia storia sportiva. Ma, razionalmente, pur ammettendo che tanto ho dato e forse anche di più ho ricevuto, mi è sembrato fosse arrivato il momento di cambiare". I tifosi gialloblù non sembrano essersi convinti neanche a distanza di tanti anni e l'annuncio cinematografico di un Buffon supereroe non è andato giù. "Onora la maglia" è lo spiraglio lasciato aperto per ricomporre la vecchia storia: Buffon sa che dovrà fare di tutto per riportare il Parma in Serie A, per tenere vivi i suoi sogni di Mondiale ma anche per cancellare le brutte parole scritte su quello striscione.

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