Taremi fugge da Teheran, mille chilometri per ritrovare la famiglia: ma il Mondiale con l’Inter resta utopia

Medhi Taremi ha lasciato Teheran approfittando del periodo di tregua e si è messo al sicuro a Bushehr, dove ha raggiunto in salvo la propria famiglia. Una fuga di oltre mille chilometri percorsi in macchina, lasciandosi alle spalle un incubo che aveva preoccupato anche l'Inter, in costante contatto con il proprio giocatore. Che ha assicurato di stare bene, di continuare ad allenarsi con costanza e di essere a disposizione di mister Chivu. Ma anche in caso di qualificazione agli ottavi di finale al Mondiale per Club, un suo possibile coinvolgimento resta sempre una pura utopia.
A Bushehr i pericoli della guerra sono molto più lontani con la città natale di Taremi che è lontana mille miglia dalla capitale iraniana. Tutti percorsi in fuga, in auto, per mettersi in salvo e provare a ritrovare la serenità di ogni giorno. La priorità di Taremi – e dell'Inter – è stata questa all'indomani della notizia della sua impossibilità di lasciare Teheran prima degli attacchi americani. Tutto il resto verrà in seguito, senza fretta, anche il discorso di riunirsi con la nuova squadra e mettersi a disposizione di Chivu.
L'Inter non ha fretta, anche se Taremi ha confermato alla dirigenza nerazzurra di essere già pronto: malgrado tutto ha continuato ad allenarsi e lo farà ancora e di più a Buhsher. Ma l'idea di poterlo vedere su un volo per gli Stati Uniti e raggiungere il gruppo per il Mondiale per Club nel caso di qualificazione agli ottavi di finale – anche se le tempistiche ci sarebbero e il regolamento lo consente – non rientra nei piani di nessuno. Il prossimo step per Taremi sarà quello di ritornare in Italia, ad Appiano, tifando Inter da lontano.
I contatti con Chivu ci sono già stati, via telefonino, così come con la dirigenza che ha tranquillizzato Taremi: nessun obbligo o necessità di forzare tempi o situazioni, nel progetto d'attacco la sua presenza – con l'addio contemporaneo di Arnautovic e Correa – è confermato, malgrado una prima stagione assolutamente insoddisfacente e al di sotto dei suoi standard. Motivo ulteriore per pensare più alla preparazione estiva e a recuperare una forma psicofisica ottimale in vista della prossima, invece di rischiare di compromettere ulteriormente tutto con le tossine di una trasferta transoceanica, a questo punto semplicemente deleteria.