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Supercoppa, l’orgoglio bianconero di Pjanic: “Ridiamo rispetto al simbolo che portiamo”

Le parole arrivano via social da parte del centrocampista bosniaco all’indomani della cocente sconfitta contro la Lazio (3-1) a Riyad per la Supercoppa italiana: “Dobbiamo metterci la faccia, abbiamo il dovere di essere sempre all’altezza”. Gli fa eco Bonucci: “Non è ciò che vogliamo, il 2020 sarà diverso”
A cura di Alessio Pediglieri
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Amarezza. La Supercoppa Italiana ha lasciato una macchia nel 2019 della Juventus. Una sconfitta che brucia nell'orgoglio di chi gioca sempre per vincere, mai per arrivare secondo. Eppure quando si tratta di finali, nel mondo bianconero qualcosa si interrompe, arriva il black-out che non ti aspetti, i 90 minuti che sciolgono come neve al sole tutto ciò che di buono di ha condotto fin lì. Così nella recente storia juventina in Europa per la Champions League e così per quella in Italia con Coppe Italia e Supercoppe.

L'ultimo ritorno alla realtà è giunto in Arabia, a Ryiad dove la Lazio di Simone Inzaghi ha inflitto in una manciata di giorni una duplice sconfitta alla Juventus, rifilandole 6 gol in 180 minuti, ristabilendo il classico ruolo di alternativa o, meglio ancora, di bestia nera. Una sconfitta netta, arrivata grazie al gioco, alla gestione del match, ai singoli e al gruppo. Totale. Che ha lasciato il segno nel mondo bianconero.

La rabbia dei tifosi bianconeri

E se tra i tifosi serpeggia ancora l'ombra di Allegri, chiedendo già la testa dell'attuale tecnico Maurizio Sarri, all'interno del club non si leggono crepe in questo ennesimo progetto tecnico iniziato in estate cercando l'ex tecnico di Chelsea e Napoli su cui fondare un nuovo ciclo. Dopotutto questa Juventus arriva da 8 tricolori di fila, è la squadra con maggior punti nel 2019, ancora tra le protagoniste in A e in Champions.

Pajnic, l'orgoglio bianconero via social

Lo sa perfettamente Miralem Pjanic che da quella notte in cui partì da Roma per vestire il bianconero ne è diventato perno di centrocampo, prima con Max Allegri e ora con Maurizio Sarri. E il suo commento a margine di Ryiad la dice lunga sullo spirito che cova dietro la sconfitta: "Abbiamo il dovere di essere sempre all'altezza di quel simbolo che portiamo sul petto. Quando questo non accade è giusto metterci la faccia. Ora dobbiamo guardare a quegli obiettivi che non possiamo permetterci di mancare, Uniti"

La grinta di capitan Bonucci

Gli ha fatto eco un altro pilastro della Juventus, capitan Bonucci, altro deluso in prima linea a Ryiad ma pronto al riscatto non appena si tornerà a giocare, Perché è il campo il giudice supremo e finale con cui fare i conti a fine stagione: "Non è il risultato che volevamo, complimenti alla Lazio che ha vinto. Adesso sfruttiamo questa sosta per recuperare le energie fisiche e mentali per iniziare il 2020 nel migliore dei modi"

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