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Striscione dei tifosi della Juve a Superga, sfregio prima del derby: “La vera storia di Torino siamo noi”

Il raid compiuto nella notte scorsa, alla vigilia del derby che si gioca oggi pomeriggio. A firmarlo c’era uno striscione dei Drughi, il gruppo storico dei sostenitori bianconeri. Il club prende le distanze: “Gesto da condannare”.
A cura di Maurizio De Santis
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"El mata Toro", con tanto di zebra che infilza l'icona del club avversario. E ancora: "Dal 1897 la vera storia di Torino siamo noi". In calce lo striscione messo a mo' di firma dagli autori del blitz alla memoria di Superga, perché sia chiaro chi ha compiuto quell'atto di spavalderia che è anche uno sfregio alla memoria: i Drughi, che hanno condiviso tutto sulla pagina Instagram e sui social.

È così che il gruppo storico dei tifosi della Juventus accende l'immediata vigilia del derby con i granata. Si gioca oggi alle 18, ma la lunga attesa per il fischio d'inizio è scandita dallo sdegno e dalle polemiche per quel blitz che risale alla notte scorsa ed entra nel corredo accessorio della rivalità sportiva. Becera e oltraggiosa, secondo alcuni. Derubricata a sfotto', secondo altri. In questo calcio italiano dove accade di tutto e il contrario di tutto, il confine del rispetto è divenuto molto sfumato.

La Juve società, invece, ha preso subito una posizione con un post che non lascia dubbi o interpretazioni di sorta: "La mancanza di rispetto verso luoghi di memoria storica e insulti gratuiti presso luoghi istituzionali sono entrambe manifestazioni che condanniamo e che si commentano da sole".

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A rendere più amaro quel gesto ci sono anche le parole degli ultrà accanto all'immagine che immortala quell'impresa: "Alza gli occhi al cielo, quello che reputi tuo stasera come tutti i giorni ti abbiamo dimostrato che è nostro".

Quale risposta si può dare a una cosa del genere? La migliore è forse lasciare che a parlare siano il campo, il risultato. Quello che da sempre è conosciuto come il ‘cuore Toro'. Lo stesso riconosciuto anche da molti supporter bianconeri che si sono ritrovati spaccati dinanzi a quegli slogan che potevano essere risparmiati per l'accostamento tra una tragedia che ha sconvolto un Paese e una partita di calcio che – per quanto essere calda, importante – non vale certo la vita né un'offesa alla memoria di chi non c'è più.

Basta dare un'occhiata alla media dei commenti scritti sotto quel post per avere contezza di come quella bravata sia stata presa male da una parte del popolo juventino. "Caduti in basso proprio, zero rispetto", scrive uno. Seguito da un altro messaggio altrettanto chiaro e di riprovazione: "Proprio di cattivo gusto. Il rispetto prima di tutto. Potevate farlo ovunque, ma non li. Poi fatto di notte, come ladri che si muovono nel buio. Poco onore in tutto ciò".

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La sintesi delle proteste è semplice: perché tirare in ballo i morti e andare a profanare la basilica a loro dedicata? La risposta eloquente: "Potevate partorire questa pagliacciata in qualsiasi altra zona di Torino, ma si sa… la vostra intelligenza la si misura anche da queste cose".

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