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Spinazzola ringrazia ancora Chiellini e Bonucci: “Gesto bellissimo, emozioni pazzesche”

Leonardo Spinazzola ha rivissuto gli straordinari momenti del successo europeo a Wembley quando, da infortunato, ha partecipato ai festeggiamenti azzurri in campo: “Un’emozione pazzesca non finirò mai di ringraziare i miei compagni. L’infortunio? Fa parte del gioco, bisogna accettarlo. E mi ha reso un leone”
A cura di Alessio Pediglieri
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Leonardo Spinazzola sta recuperando dal terribile infortunio al tendine d'Achille e mentre si avvicina la data del rientro, l'esterno difensivo di Roma e Nazionale ha il tempo di pensare, riflettere e tornare alla pazzesca avventura degli Europei dove si è laureato, pur infortunato, Campione grazie ai suoi compagni. La finale di Wembley l'ha vissuta da protagonista seppure in stampelle e ai festeggiamenti si è ritagliato anche uno spazio tutto suo, per merito dei compagni che gli hanno regalato una gioia indimenticabile.

Non poter giocare una finale europea fa male, vederla in disparte in tribuna ancor più se poi l'esito è di quelli sperati e non sei parte della gioia. Per Leonardo Spinazzola, invece, il successo ai rigori dell'Italia sull'Inghilterra a Wembley sarà uno dei momenti indimenticabili della sua carriera sportiva: "Grazie a Chiellini e a Bonucci" sottolinea ancora una volta, intervistato da Verissimo. "Un gesto bellissimo da parte loro e di tutta la squadra che non finirò mai di ringraziare. Quando ho ritirato la medaglia d'oro, ero emozionatissimo". 

Il gesto cui si riferisce Spinazzola è aver potuto vestire l'oro per primo, con i compagni che lo hanno invitato a salire in passerella con le stampelle per prendersi la medaglia che fin lì aveva anche lui aiutato a conquistare. "Non ci credevo, ho vissuto giorni di emozioni altalenanti, pazzesche, soprattutto quando mi hanno detto che la meritavo anch'io la medaglia".

Un momento unico che ha cancellato per un attimo la dolorosa realtà fatta di una rieducazione lunghissima per recuperare dall'infortunio al tendine. Il tunnel è ancora lungo, ma la fine si prospetta ogni giorno sempre più vicina e già a fine anno si potrebbero avere risultati importanti: "Le stampelle le ho gettate via da quattro settimane, inizio a camminare bene, adesso si entra nel mese decisivo dove dovrò unire qualità e quantità di lavoro".

Ma non dimentica il periodo nero. Fatto di silenzi, lacrime e conforto. Soprattutto da parte della sua famiglia: "Dopo venti minuti ho fatto una videochiamata alla mia famiglia direttamente dallo spogliatoio, Mi è tornato il sorriso, anche se loro avevano visto il mio viso pieno di lacrime, ma lo sapevo e lo so: fa parte del gioco, bisogna accettarlo".

Questo infortunio mi ha dato un’ulteriore forza interiore e mi ha fatto crescere molto: ora mi sento un leone

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