3.502 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Spalletti si arrabbia con i bambini che saltano la scuola per il Napoli: gli dà una lezione di vita

Non è la prima volta che il tecnico del Napoli fa una ramanzina bonaria ai giovanissimi sostenitori azzurri sull’importanza degli studi e dell’istruzione: “Se giochi insieme a me, se giochi nel Napoli devi capire quello che si deve fare”.
A cura di Maurizio De Santis
3.502 CONDIVISIONI
Il rimprovero del tecnico del Napoli ai ragazzi che hanno fatto "sciopero" e non sono andati a scuola.
Il rimprovero del tecnico del Napoli ai ragazzi che hanno fatto "sciopero" e non sono andati a scuola.

I giovani di tifosi del Napoli lo facevano ai tempi di Maradona a Soccavo, quando il Centro Paradiso era meta fissa dei pellegrini del pallone che andavano lì solo per vedere (da vicino) l'ex Pibe palleggiare. Che fosse bello o cattivo tempo, non importava: Diego ci avrebbe messo la mano de dios trasformando quelle ore in qualcosa di magico e un filone a scuola in un'occasione da ricordare per sempre. "Ho visto Maradona", si sussurravano a vicenda dopo aver lasciato alle spalle il cancello d'ingresso della scuola e poi lo cantavano a squarciagola allo stadio.

Il momento esaltante della squadra di Spalletti, il +13 in classifica, il profumo di scudetto che si sente da lontano e stuzzica come l'aroma di caffè e cornetti caldi al mattino, i gol di Osimhen e la determinazione del Cholito Simeone, la Roma in ginocchio, la Juve distrutta, il Milan all'angolo, l'Inter alle spalle e la Lazio dell'ex "comandante" Sarri alimentano attesa ed entusiasmo.

L'allenatore rimprovera bonariamente alcuni giovani tifosi che hanno saltato le lezioni a scuola per recarsi all'allenamento.
L'allenatore rimprovera bonariamente alcuni giovani tifosi che hanno saltato le lezioni a scuola per recarsi all'allenamento.

Sono passati più di 30 anni dall'ultima volta che Napoli esplose per festeggiare il titolo tricolore e la vittoria del campionato: un po' per scaramanzia, un po' perché la capocciata di Koulibaly a Torino fece da preludio allo scudetto perso in albergo a Firenze e molto perché certe lezioni non si dimenticano mai quel "sogno nel cuore" del Napoli che torna campione viene accarezzato con delicatezza. Vissuto un poco alla volta all'insegna del non è vero ma ci credo.

Oggi come allora siamo ancora qua. Il coro del popolo azzurro che difende la città si riverbera negli occhi dei ragazzini che hanno ripreso (qualche volta) a marinare la scuola per recarsi al campo d'allenamento degli azzurri. "Kvaradona", Osimhen, Simeone, Raspadori, la montagna Kim e il ‘maestro' Mario Rui… chi più ne ha, ne metta: i giovani tifosi partenopei sono (di nuovo) lì a vedere i loro beniamini, strappare un autografo oppure un selfie se quel giorno sono fortunati abbastanza.

La dissolvenza cambia lo sfondo ma non la trama del copione. Da Soccavo a Castel Volturno è un attimo se voli con la fantasia e ti lasci trascinare sulle ali dell'entusiasmo. Spalletti è lì, nei pressi, e li vede accalcati. Si avvicina a loro e chiede come mai non fossero a scuola. "C'è sciopero", si sente rispondere e replica: "Quando si recupera la lezione, oggi pomeriggio?". "Mai, mai…", dicono in coro sorridendo. È in quel momento che l'allenatore veste i panni del buon padre di famiglia e spiega: "E quando ti dovrò allenare e non capirai cosa ti dico? Io quelli che non capiscono non li voglio".

Non è la prima volta che il tecnico del Napoli fa una ramanzina bonaria ai giovanissimi sostenitori azzurri. Qualche mese fa, nel sottolineare l'importanza dell'istruzione, di frequentare la scuola e studiare, fu prodigo raccomandazioni: "Ci sono due modi di fare sport – disse a un ragazzo che aveva marinato le lezioni -. Due modi di essere campioni di pallone e di studio. Giocare a calcio e studiare Sono due sport fondamentali. E anche studiare è uno sport".

La chiosa fu geniale, Spalletti scelse un esempio molto chiaro, semplice, diretto: "Se giochi insieme a me, se giochi nel Napoli devi capire quello che si deve fare. E allora devi sì saper calciare bene la palla ma è importante anche sapere bene quello che si dice e quello che si ascolta". Promossi o bocciati, lo dirà il campo (o il professore).

3.502 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views