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Spalletti non dimentica, ha una partita legata al dito: “Giocammo uguale, non era sbagliato?”

Luciano Spalletti non aveva digerito le critiche per una partita europea persa lo scorso anno e dopo il trionfo col Liverpool si è tolto un sassolino dalla scarpa.
A cura di Vito Lamorte
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Luciano Spalletti si gode il suo Napoli dopo la vittoria roboante contro il Liverpool all'esordio in Champions League. Il tecnico degli azzurri ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia del match contro lo Spezia e vuole tornare alla vittoria in casa in campionato dopo il pareggio contro il Lecce.

A chi gli chiede se si aspetta lo stesso Napoli visto col Liverpool il tecnico di Certaldo risponde prendendosi una piccola rivincita: "Sì, si semina un carattere per il percorso, le partite ce lo diranno. Abbiamo sempre provato a ragionare così, anche quando abbiamo giocato col Barcellona, perdendo con tanti gol di scarto, ma quello era l'atteggiamento sbagliato? Lo può dire anche lei, quando io propongo qualcosa e va male, ho sbagliato io, quando propongo qualcosa che non vi andava bene e va bene, allora avete sbagliato voi. Non posso sbagliare solo io, viceversa sbaglia anche lei. Contro il Barcellona abbiamo tentato le stesse cose, ma dopo 3′ abbiamo preso gol su quell'angolo battuto male. Contro questa rigiochiamo uguale? Li andiamo a prendere alti? Tutti ora diranno sì. Per questo proviamo a costruire qualcosa con costanza in tutte le partite, si tenta questo calcio qui. Abbiamo costruito 2-3 palle gol strappando palla sul loro inizio azione. Il nostro percorso ce l'abbiamo chiaro, poi bisogna vedere se ci riusciamo perché c'è chi elude la pressione".

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Alla domanda sul valore di Napoli-Spezia paragonato a Napoli-Liverpool e viste le difficoltà col Lecce la risposta di Spalletti è chiara: "No, dice il giusto. Anzi, ci indica quello che deve essere l'obiettivo. Non dobbiamo concentrarci solo sul nome dell'avversario per farsi bello, ma vincere e fare 3 punti al di là del nome dell'avversario. Saper vincere una gara, seppur prestigiosa, significa aver fatto bene le cose per 100′ perché ormai durano 100 minuti, ma per scrivere pagine importanti e avere ambizioni del quarto posto, che è ambizioso nel nostro campionato, significa far bene le cose lungo il percorso. È quello che fa la differenza".

In merito all'infortunio di Osimhen l'allenatore degli azzurri ha risposto così: "Mi attengo alla nota ufficiale, dispiace ma è un qualcosa che può capitare e mettere in preventivo, abbiamo elementi altrettanto forti per sostituirlo. Per il suo ruolo Simeone o Raspadori… sarà uno di loro due, per essere più precisi bisogna attendere domani. Funziona così nelle gare ravvicinate bisogna prendersi tutto il tempo, ma stanno bene entrambi".

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