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Spalletti li ha beccati, è durissimo: “La Playstation alle 4 di notte prima della partita mai più”

A meno di quattro mesi dall’inizio degli Europei, Luciano Spalletti manda un messaggio durissimo ad alcuni calciatori: “Ci sono cose che non mi sono piaciute, questi non sono i valori che la mia Italia deve trasmettere. Chi non ha queste caratteristiche può stare a casa, non ci serve”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Luciano Spalletti non usa giri di parole per indicare l'obiettivo della sua Italia ai prossimi Europei: "Voglio vincere". Per farlo gli servono giocatori completamente devoti alla causa azzurra e ai valori che propugna, ed è per questo che il Ct va di bastone quando mancano meno di quattro mesi alla nostra partita d'esordio contro l'Albania, in programma a Dortmund l'1 giugno: parole durissime nei confronti di chi è stato beccato a giocare alla Playstation alle 4 di notte. Insomma, chiunque sia il destinatario di questi messaggi, farà bene a mettersi in riga se vuole essere inserito nell'elenco dei convocati per Euro 2024.

"Maglia, valori, orgoglio, responsabilità, non sono parole che uso a caso, anche se qualcuno deve averlo pensato… Alcuni giocatori devono aver creduto che Spalletti abbaia e poi non ha i dentini, invece si sbagliano e ora ci sono delle cose che vanno messe in chiaro – attacca Spalletti alla Gazzetta dello Sport – Da qui in avanti le Playstation le lasciano a casa e non le portano più. Glielo invento io un giochino a cui pensare per distrarsi la notte. Vengono da me e gli do i compiti da fare la sera se non sono bastati quelli di giorno. Perché in Nazionale si sta sul pezzo, concentrati, non si cazzeggia. Ripeto lo slogan degli All Blacks, ‘Niente teste di ca… qui'…".

Luciano Spalletti è sulla panchina dell'Italia dallo scorso 18 agosto
Luciano Spalletti è sulla panchina dell'Italia dallo scorso 18 agosto

Il 64enne tecnico di Certaldo vede di cattivo occhio anche l'abuso degli smartphone: "I cellulari devo sopportarli, ma non possono essere tenuti sul lettino dei massaggi e durante le cure. Ho parlato di videogiochi perché ci sono state cose che NON mi sono piaciute e il ‘non' la prego di scriverlo in maiuscolo. Voglio far rivivere i raduni e i ritiri di un tempo: vecchie abitudini e atmosfere. Cose semplici e sane. E Buffon in questo mi aiuterà. Se la modernità è giocare alla Playstation fino alle 4 di mattina quando c'è la partita il giorno dopo, allora questa modernità non va bene. Viviamo in un mondo che poco incentiva il duro lavoro, il sudarsi le cose: i ragazzi di oggi preferiscono mettere una foto su Instagram con il capello fatto piuttosto che abbassare la testa e pedalare".

"Questi non sono i valori che la mia Italia deve trasmettere – detta Spalletti – Si viene in Nazionale con gli occhi che ridono e con il cuore che batte e ci si sta come un branco di lupi che vanno in fila indiana per spingere il compagno davanti e non lasciare nessuno indietro. Gli italiani chiedono una Nazionale cazzuta e responsabile, solida e spavalda. Si viene in Nazionale per vincere l'Europeo non per vincere a Call of Duty".

Spalletti vuole chiudere in bellezza con Europei e Mondiali
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Il proclama dell'allenatore scudettato a Napoli è chiaro, si punta al massimo: "Io ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l'Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: noi si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare. Non si vince con calciatori che giocano bene solo per 20′ ma con quelli che fanno tante cose per 90′. E che sono dentro la partita anche se entrano dalla panchina o se sono in tribuna. Per questo dobbiamo scegliere ragazzi propositivi, affidabili, con entusiasmo. Chi non ha queste caratteristiche può stare a casa, non ci serve. Voglio un gruppo sano e lasciare un'orma in questi tre anni, poi posso anche smettere. Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l'Italia a fare ancora l'allenatore".

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