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Serie A contro Assocalciatori: “Chiedendo la stop del campionato hanno messo a rischio il sistema”

La Lega Serie A in una nota ufficiale ha puntato il dito contro l’AIC e la proposta di fermare i campionati per l’emergenza Coronavirus. L’organo del massimo campionato calcistico italiano ha parlato di soluzione che “mette a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori”
A cura di Marco Beltrami
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La Lega Serie A rompe il silenzio e prende posizione contro l'Associazione Italiana Calciatori che ha chiesto la sospensione del campionato per l'emergenza Coronavirus. In una nota ufficiale l'organo del massimo campionato calcistico italiano ha puntato il dito contro l'AIC, evidenziando che la richiesta di uno stop mette "a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori".

La Lega Serie A risponde all'AIC, salvaguardata la salute di calciatori e addetti ai lavori

Cosa risponde la Lega Serie A alla proposta dell'AIC di fermare il campionato per l'emergenza Coronavirus? In una nota ufficiale, l'organo del massimo campionato ha spiegato di aver seguito finora le direttive governative, salvaguardando al massimo la salute di giocatori e addetti ai lavori: "La Lega Serie A, fin dal primo giorno di emergenza per il Paese, ha sempre rispettato – per tutelare il supremo interesse alla salute – tutte le indicazioni governative ricevute sulla gestione epidemiologica del virus COVID-19, anche quando si sono manifestate in modo ondivago e contrastante. A salvaguardia e a tutela della salute degli atleti tesserati dalle Società e degli addetti ai lavori, la Lega Serie A ha riunito prontamente, la scorsa settimana, in conference call, i medici delle Società, con il coordinamento del Prof. Casasco, per stabilire procedure e comportamenti atti a tutelare massimamente la salute di tutti".

Cosa è successo prima di Parma-Spal, la spiegazione della Lega Serie A

Ma cosa è successo oggi prima del fischio d'inizio di Parma-Spal? Ecco la versione della Lega Serie A sulla situazione di impasse: "Anche oggi la Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato questa mattina dal Primo Ministro Conte, nel combinato disposto con la decretazione d’urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse. Il ritardo del fischio d'inizio della partita Parma – Spal deve essere attribuito alla richiesta della Figc di un confronto urgente sulle richieste dell'Associazione Italiana Calciatori".

Lega Serie A contro l'AIC, ecco perché il campionato non si può fermare

In conclusione la Lega Serie A si schiera apertamente contro la proposta dell'AIC di fermare i campionati, motivando così la sua presa di posizione: "Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l'AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori. Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi nel frangente dello slittamento orario dell'inizio della gara del Tardini, ha ritenuto doveroso rispettare le indicazioni governative previste nel DPCM di questa mattina, proseguendo con lo svolgimento delle partite a porte chiuse. Le medesime considerazioni qui espresse valgono per quanto riguarda i diritti televisivi, dove Lega, Sky e Dazn si sono attenute alle disposizioni in essere. Le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale e sicuramente non aiutano il sistema a superare il momento di difficoltà generato dal Virus".

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