Sergio Conceiçao racconta l’addio al Milan: “Ambiente instabile, la dirigenza non mi ha supportato”

Sergio Conceiçao è tornato a raccontare la sua esperienza sulla panchina del Milan, chiarendo le ragioni che hanno portato all’addio. Il tecnico portoghese, subentrato a Paulo Fonseca quasi un anno fa, aveva avuto un impatto immediato e vincente, conquistando la Supercoppa Italiana grazie a due rimonte spettacolari contro Juventus e Inter.
Quel momento di gloria, però, non ha trovato continuità. Oggi Conceiçao allena in Arabia Saudita, mentre il Milan ha scelto di ripartire da Massimiliano Allegri. In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore rossonero ha ripercorso quei mesi, difendendo il lavoro svolto e ricordando come, dal suo punto di vista, i risultati non siano mancati: “I sei mesi al Milan? Positivi. Dal 2016 a oggi solo due allenatori hanno vinto trofei in rossonero: Pioli, con lo Scudetto, e io”.

Conceiçao rompe il silenzio sul Milan: "Mancavano stabilità e supporto"
Il nodo principale, secondo Conceiçao, è stato il contesto: “C’era instabilità a livello societario, attorno alla squadra l’ambiente non era buono”. Una situazione che, a suo dire, ha reso difficile lavorare con serenità e programmare a lungo termine.
L’allenatore ha spiegato di non aver percepito un supporto pieno da parte del club, citando anche il periodo immediatamente successivo alla vittoria in Supercoppa Italiana, quando già circolavano voci su altri possibili tecnici: "La dirigenza non mi ha supportato. Le faccio un esempio: dopo aver vinto la Supercoppa giocammo col Cagliari. In quel periodo giravano già le voci che il club stesse seguendo altri allenatori. Io pensavo a lavorare e a vincere, col peso dei risultati. Non ho avuto tempo di lavorare a tutti i livelli".

Nonostante tutto, Conceiçao ha escluso problemi con lo spogliatoio: “Se i giocatori mi hanno tradito? Mai, anzi, erano con me”. Ha ribadito il suo approccio basato su disciplina ed esigenze elevate, ma anche su fiducia e rispetto reciproco.
In merito al balletto col sigaro post finale vinta contro l'Inter in Arabia, il tecnico portoghese ha affermato: "Una promessa. I giocatori, che avevano visto dei video, mi chiesero di fumarlo in caso di vittoria. Col Porto l’avevo fatto 11 volte, ovvero dopo aver vinto trofei. L’allenatore che ne ha vinti di più. E quindi l’ho rifatto".
Infine, Sergio Conceiçao ha parlato anche di una possibile permanenza rossonera e ha chiarito la sua posizione senza ambiguità: “Se sarei rimasto? Sì, ma con alcuni cambiamenti”. Un messaggio che riassume bene una parentesi breve, intensa e segnata da luci e ombre.