“Se vuoi giocare, paga 15mila euro”: l’ex calciatore che denunciò tutto oggi guida i tram

Tre anni fa Simone Petricciuolo si trovò davanti a un bivio: continuare a giocare al calcio a certe condizioni, quelle che – dirà in uno sfogo su Instagram – ammazzarono il suo sogno, oppure scegliere una nuova vita per non cedere al ricatto della promiscuità di traffici indiscriminati che pullulano nel sottobosco dalla Serie C ai Dilettanti. Il sistema che denunciò ha un cliché noto, emerso anche in altri settori della vita pubblica: vuoi un posto di lavoro? Paga e ti sarà dato. Nel mondo del pallone, nei livelli più bassi della piramide capita d'imbattersi anche in questo.
Ecco perché allora l'ex giocatore di origine napoletana, oggi 26 enne, disse che trovare una squadra nei campionati minori può essere molto facile e molto difficile al tempo stesso. "Difficile per chi come me, in base alle regole, è considerato vecchio a 23 anni. Ma se hai 18, 20 anni il costo è nullo e con qualche presenza il club può incassare introiti. Facile per chi invece ha conoscenze importanti, può ‘comprare’ un contratto dando 15 mila euro al direttore di turno che a suo volta ti fa il contratto con la società, oppure portare alla società soldi tramite sponsor".
La carriera di Petricciuolo s'è fermata sul più bello: ha giocato nella Primavera di Roma e Bari, sfiorato la maglia azzurra della Nazionale con una convocazione nell'Under 17, esordito in B con la maglia dell'Avellino e girovagato tra i club della Campania (Juve Stabia, Casertana e più giù ancora fino a scendere nel mondo sconfinato dei dilettanti regionali) fino a quando nel 2018 non ha preso la decisione più giusta per sé: appendere gli scarpini al chiodo e trovare un lavoro vero. Ha fatto i bagagli e s'è trasferito a Milano, lì ha trovato un'opportunità e si è fiondato sopra come avrebbe fatto come un pallone da strappare in tackle all'avversario.

Dopo aver seguito i corsi per entrare nell'azienda di trasporto Atm ha potuto dare la lieta notizia: con una foto condivisa sui social ha annunciato l'inizio della nuova esperienza lavorativa e di vita: "Finalmente, il primo giorno", le parole a corredo dell'immagine che lo vede con la divisa di tranvière accanto al mezzo numero 9 (come si evince da Milano Today). Manovrerà tram sulla strada, non più le azioni sul rettangolo verde. E va bene così, lontano da quelle "situazioni strane" che fanno la differenza tra l'uomo e il giocatore.