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Scudetto assegnato in caso di campionato annullato, Gravina: “Alla Juve non piace”

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dichiarato, in un’intervista, che la Serie A potrebbe ripartire il 20 maggio e ha fatto capire che se invece il campionato non ripartirà lo scudetto non sarà assegnato a nessuno: “Lo Scudetto bisogna decidere solo di assegnarlo o meno, la stessa Juventus credo abbia espresso un non gradimento”.
A cura di Alessio Morra
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Nelle ultime ore il ritorno del campionato di calcio, seppur tra un mese e mezzo o due, sembra riavvicinarsi. Le notizie che arrivano nella lotta con il Coronavirus, nei limiti del possibile, sono diciamo confortanti. L'Italia sta giocando bene la sua partita contro il virus. L'ipotesi però di chiudere i campionati a breve è ancora viva, anche se il presidente della FIGC Gravina spera non venga presa questa decisione. Il numero uno del calcio italiano fa capire che in caso di stop definitivo lo scudetto non sarebbe assegnato:

Annullare credo sia abbastanza complicato, con un campionato disputato per oltre i due terzi. Ci sarebbe una grave ingiustizia che porterebbe ad una emergenza legale durante una emergenza epidemiologica. Lo Scudetto bisogna decidere solo di assegnarlo o meno e la stessa Juventus credo abbia espresso un non gradimento di una soluzione di questo tipo.

La priorità è la conclusione dei campionati

Ospite della trasmissione ‘Maracanà', in onda su ‘TMW Radio', Gravina ha parlato del calcio italiano che si trova a convivere come tutti noi con il Coronavirus e che oggi ha anche grossi problemi economici. Il dirigente ha ribadito comunque la volontà di chiudere la stagione:

Nessuno oggi come oggi è in grado di fare previsioni finché l’emergenza sanitaria terrà sotto scacco la società. E’ una emergenza unica per il mondo, che ha aggredito ogni settore, anche economico. Superata questa però dovremo ripartire, tracciare un percorso di ripartenza e il calcio si sta interrogando sulle modalità di questa ripartenza, la priorità assoluta è la conclusione dei campionati.

Il campionato può ripartire il 20 maggio

Nella speranza che la situazione italiana relativa al Coronavirus diventi rosea il calcio italiano cerca di farsi trovare pronto e ipotizza il 20 maggio come data di ripartenza della stagione, o al massimo i primi di giugno. Gravina non vorrebbe andare troppo in là e non ha l'intenzione di chiudere la stagione prima del mese di agosto:

E’ una esigenza per definire gli organici ed evitare una estate piena di contenziosi legali, ciò non toglie che la federazione deve valutare anche altre ipotesi. Fino al 18 aprile ci dovrebbe essere il lockdown, l’ipotesi è partire dal 20 di maggio o in un’ultima analisi con i primi di giugno. Sappiamo che sono ipotesi, vogliamo dare un messaggio di speranza a tutti i cittadini, ma sappiamo che il calcio è un settore che passa in secondo piano nella lotta al virus. Possiamo andare oltre il 30 giugno, ma non vorrei giungere fino al mese di agosto.

Ipotesi campo neutro

Negli ultimi giorni si è parlata anche di un'ipotesi campo neutro per tutti i club del Nord. Gravina fa capire che non è favorevole a questa soluzione, ma in un momento come questo non può scartarla a priori:

Non è una buona soluzione, ma è una idea, su cui stiamo lavorando. Stiamo cercando di individuare quattro o cinque destinazioni, così come la UEFA sta provando a definire format diversi non tanto per questo campionato, ma per quelli che seguiranno. C’è un tavolo aperto affinché ci sia una ripartenza e una definizione con protagonista il terreno di gioco.

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