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Schweinsteiger impressionato dall’Italia: “Non ha difeso il risultato, ha continuato a giocare”

L’ex campione tedesco, Bastian Schweisteiger, era all’Olimpico per commentare la prima partita degli Europei. La prestazione della Nazionale di Mancini lo ha sorpreso per ritmo, approccio al match e costanza di rendimento. “L’Italia non si è mai fermata. E questo è segno di qualità, di una nuova mentalità”.
A cura di Maurizio De Santis
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Qualità e mentalità. L'ex campione della Germania, Bastian Schweinsteiger, riassume così le impressioni avute dalla partita dell'Italia contro la Turchia. All'Olimpico in veste di commentatore per l'inizio degli Europei, è stato costretto a rivedere la sua idea di Nazionale: quella di ‘Mancio' è un'altra cosa, capace di spazzare via in una serata i luoghi comuni sull'identità, sugli schemi e l'interpretazioni dei moduli. Nemmeno le decisioni (sbagliate) del direttore di gara olandese, Makkelie (che annullò un gol regolare al Portogallo di Cristiano Ronaldo), hanno frenato la prestazione degli Azzurri: hanno vinto per 3-0 la partita inaugurale degli Europei, destando attenzione per ritmo delle giocate e, più ancora, intensità e determinazione.

Testa e gambe, umiltà e ambizione. Hanno avuto la pazienza di tessere la trama dell'azione senza lasciarsi innervosire dall'ostruzionismo dell'avversario, alle marcature serrate hanno risposto innescando l'arma migliore a disposizione: dinamismo e tecnica individuale di quei calciatori (Berardi, Insigne, Spinazzola e Di Lorenzo nella ripresa) che hanno martellato ai fianchi la ‘falange' turca. Aperta la breccia nel muro grazie all'autorete di Demiral, abilità nel palleggio e memoria delle posizioni hanno fatto il resto: raddoppio di Immobile, sigillo a giro di Insigne (che aveva fallito nel primo tempo un"ottima occasione, davanti alla porta).

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Ha giocato benissimo, non ha mostrato punti deboli – ha ammesso l'ex calciatore di Bayern Monaco e Manchester United -. L'Italia ha mostrato una grande difesa con Bonucci e Chiellini, un centrocampo molto forte con Jorginho che ha fatto una grande partita. Barella è stato straordinario per come ha giocato… mi ricorda il nostro Kimmich. E poi in attacco sono sempre pericolosi.

Non è (solo) questione di singoli ma di copione collettivo che tutti hanno recitato nel modo migliore, secondo le proprie sfumature ma senza prendere stecche. E nel complesso lo spettacolo, pur non essendoci ‘prime donne', s'è rivelato godibile. Ma c'è una cosa in particolare che ha colpito Schweinsteiger.

L’Italia non si è mai fermata – ha aggiunto l'ex campione tedesco -. Non si è limitata a difendere l’1-0 ma ha continuato ad attaccare e a cercare il gol. E questo è segno di qualità, di una nuova mentalità.

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