41 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sarri durissimo contro il calendario e l’ipocrisia del calcio: “Ci stanno spolpando su tutto”

Lo sfogo del tecnico della Lazio che ha preso di mira le troppe partite in programma e le scelte degli organi calcistici: “Almeno fateci tesserare 30 giocatori”
A cura di Alessio Pediglieri
41 CONDIVISIONI
Immagine

Sabato 22 gennaio la Lazio torna in campo per sfidare l'Atalanta, alle 20:45 nel posticipo serale del 23° turno di campionato, all'Olimpico. Poi, di nuovo in campo a Firenze, il 6 febbraio, quindi in Coppa Italia contro il Milan il 9 e via così ogni 3/4 giorni fino a fine stagione. Un calendario che imporrà agli uomini di Maurizio Sarri di giocare senza interruzione e proseguire il tour de force che si è imposto fino alla conclusione della stagione in corso.

Non ne fa una battaglia personale, il tecnico dei capitolini è perfettamente consapevole che come la sua, anche le altre squadre sono vittime di una terrificante sequenza di partite che non permettono di respirare. Campionato, coppe nazionali, internazionali, appuntamenti per le Nazionali: tutto sembra remare contro la preparazione e la costruzione, per bene e per tempo, degli eventi in programma, con i tecnici che – come già disse lo stesso allenatore della Lazio – si stanno trasformando oramai in esperti registi in programmazione, dovendo divincolarsi tra gare ad ogni orario e quasi ogni giorno per esigenze che vanno ben oltre quelle meramente sportive.

Un grido di rabbia e fastidio che ritorna puntualmente anche alla vigilia di Lazio-Atalanta, quella che potrebbe essere definita l'occasione per ritornare nel lotto delle migliori della classe provando a fermare i bergamaschi: "Non so se siamo da Champions" ha detto in merito all'incontro con i nerazzurri dove dovrà valutare infortunati e assenti, "Non mi interessa nemmeno se arriveremo in Champions o no, mi concentro sul momento e dico che con 10 punti nelle ultime 5 partite, la media è buona".

Consolazione che di questi tempi non è assolutamente magra, perché poi, arriva la cruda riflessione sull'attuale stato del calcio, a livello internazionale. Il cavallo di battaglia di Sarri è oramai conosciuto da tutti, un calendario avverso, a tratti incomprensibile, di certo inaccettabile. Ma questa volta c'è di più: gli strali arrivano anche alle nuove regole che si stanno adottando tra revisione di format e nuovi parametri restrittivi imposti alle società. In primis, le troppe partite: "Il calendario è questo ed è chiaro che con questo calendario ci siano delle storture. Non può essere altrimenti, a me sembra che si stia spolpando l'osso a tutti i livelli, nazionale, europeo e mondiale".

Non c'è solamente la Serie A con i suoi serrati impegni e nemmeno le Coppe nel pensiero di Sarri. Il discorso avvolge le ultime intenzioni di aprire ai Mondiali ogni due anni, di rivedere format delle competizioni che stanno obbligando e obbligheranno i giocatori a scendere ancor più in campo: "Si prepara un mondiale in cui ci sono una sessantina di squadre, ma in realtà non so più nemmeno io quante parteciperanno. Poi, si giocherà questo prossimo inverno in Qatar, mentre aumenteranno le partite anche in Europa".

Uno scenario desolante e desolato, aggravato da una gestione scellerata che Sarri osteggia con tutte le proprie forze: "Si è deciso di togliere la regola dei gol in trasferta, quindi nel 50% dei casi si andrà ai supplementari e questo cosa significa? Si giocherà ancora di più. Così è difficile, perchè non dobbiamo dimenticare che c'è anche l'ipocrisia di mettere il Fairplay finanziario e le liste bloccate. Almeno fateci tesserare 30 giocatori…."

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views