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San Paolo a picco in campionato e fuori dalle coppe: esonerato Crespo

Hernan Crespo non è rimasto affatto sorpreso quando gli hanno comunicato la decisione della società: sa come vanno certe cose, quando i risultati non arrivano a pagare (per primo e per tutti) è sempre l’allenatore. A condannarlo il trend di rendimento: 30 punti in 25 partite, +3 sulla bagarre della zona retrocessione, tredicesimo posto in classifica che è come trovarsi in bilico sul ciglio del burrone.
A cura di Maurizio De Santis
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È finita. Il San Paolo ha deciso di non concedere più opportunità a Hernan Crespo e lo ha esonerato chiamando al suo posto Rogerio Ceni. L'ex attaccante argentino sapeva da tempo che la sua posizione era in bilico. Da uomo di calcio, lo aveva annusato nell'aria, negli atteggiamenti di alcuni giocatori, dalle parole e dagli sguardi perplessi della dirigenza. E quando gli hanno comunicato la scelta non è rimasto affatto sorpreso: sa come vanno certe cose, quando i risultati non arrivano a pagare (per primo e per tutti) è sempre l'allenatore. Questa volta è toccato a lui che si trova dall'altra parte della barricata e, appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera di tecnico. Crespo lascia dopo aver guidato il San Paolo per un totale di 53 partite: 24 vittorie, 19 pareggi, 10 sconfitte è il bilancio della sua esperienza.

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Una stagione balorda. Dalla gloria per il titolo paulista – che mancava addirittura dal 2005 – ai risultati odierni che hanno eroso la fiducia nei suoi confronti, fino a disarcionarlo. Basta dare un'occhiata ai numeri – che raccontano molto della situazione attuale e del trend negativo – per capire come si è arrivati all'atto estremo del licenziamento: 30 punti in 25 partite, +3 sulla bagarre della zona retrocessione, tredicesimo posto in classifica che è come trovarsi in bilico sul ciglio del burrone.

A picco in campionato, male anche nelle coppe. L'insoddisfazione nei confronti di Crespo è tracimata anche per i risultati deludenti in Libertadores: difficile da mandar giù la sconfitta (3-0) e l'eliminazione nei quarti di finale subita dai rivali diretti del Palmeiras; durissimo anche il ko maturato in Coppa del Brasile (3-1) contro il Fortaleza, formazione non certo di rango nella massima serie brasiliana ma capace di estromettere il San Paolo (anche questa volta ai quarti di finale). Finisce dunque malissimo per l'ex bomber di di Parma, Lazio, Inter, Milan, Genoa con poca gloria e molte recriminazioni che entrano nel corredo accessorio di un esonero.

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