Salvatore Soviero: “Mazzarri scarso come calciatore e allenatore. Un giorno mi chiamò in una stanza”

Salvatore Soviero oggi a 52 anni si è lasciato il calcio professionistico alle spalle: l'ex portiere campano gestisce un allevamento di cavalli in Italia, con cui ha vinto diversi concorsi di bellezza, e continua a dirigere una scuola calcio in Argentina. "Sono felice, ho una nuova vita e va bene così. Non tornerei nel calcio, vedo troppe cose che mi fanno schifo. È tutto un giro di amicizie, non fa per me", racconta molto sereno, ricordando alcuni personaggi che ha incrociato durante la sua carriera, non tutti oggetto di ricordi positivi. In particolare, Soviero non nasconde tutta la sua disistima per Walter Mazzarri, con cui si sono incrociati prima in campo da giocatori e poi in ruoli diversi quando il toscano lo ha avuto alle sue dipendenze da allenatore.
Soviero ricorda Mazzarri: "Scarso come calciatore e come allenatore"
"Mazzarri è scarso come calciatore e come allenatore – racconta Soviero, tornando poi con la mente alla stagione condivisa alla Reggina nel 2004/05 – La sera venivano tutti a controllare se fossi in camera, cercando un pretesto per mandarmi via. Mazzarri ha sempre provato a mettermi contro il presidente Foti e i miei compagni. Se gliel'ho mai detto? Certo. Una volta mi chiamò in una stanza perché gli servivo e dovevo giocare. Io gli dissi che non lo rispettavo ma mi sarei messo comunque a disposizione".

Di Soviero si ricordano parecchi episodi che testimoniano il suo carattere fumantino, in particolare ha fatto epoca (si fa per dire…) il video gli epiteti irripetibili rivolti al guardalinee in un Brescia-Genoa del 1999: "Erano insulti pesanti, ma in campo si dice un po' di tutto – ricorda oggi Salvatore – Il guardalinee l'ho rivisto la settimana dopo e mi ha detto che sua mamma (offesa pesantemente, ndr) mi salutava. La presi a ridere. Ho avuto la sfortuna di avere una telecamera dietro di me che ha ripreso la scena".
"Il gesto fatto a Del Piero? So che Alessandro l'ha presa sul ridere"
Altra scena famosa è quella in cui in un Reggina-Juventus del 2004 Soviero si toccò l'orecchio per offendere in maniera omofoba Alessandro Del Piero: "In questi anni ho letto davvero tante cazzate – spiega al riguardo alla ‘Gazzetta dello Sport' – So che Alessandro l'ha presa sul ridere. Oggi verrei arrestato in campo, anche per questo ho smesso. C'è un perbenismo esagerato, non si può più dire nulla…".