45 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sabatini e la sua delusione più grande: “Pastore era straordinario, la ricchezza lo ha cambiato”

Walter Sabatini racconta spaccati della sua Roma, cinque anni nella dirigenza giallorossa che lo hanno segnato profondamente: “Io ho solo i detriti della Roma, mi ha fatto male fisicamente”. L’attuale coordinatore di Bologna e CF Montreal ha un nome che lo tormenta: “Pastore. Era il sogno trasferito dentro il campo di calcio, la ricchezza lo ha cambiato”.
A cura di Paolo Fiorenza
45 CONDIVISIONI
Immagine

Anima tormentata se ce n'è una, Walter Sabatini è come sempre un pozzo inesauribile di aneddoti nelle chiacchierate che concede ai giornalisti. L'attuale coordinatore delle aree tecniche del Bologna e del CF Montreal, ovvero i due club di proprietà di Joey Saputo, non solo svela dalle pagine del ‘Messaggero' l'imminente approdo in rossoblù di Marko Arnautovic ma racconta spaccati vividi della sua Roma, folle amore incompiuto e fonte di grandi sofferenze.

"I Friedkin non hanno bisogno di consigli – premette il 66enne dirigente umbro – Sono silenziosi, non si mettono nell'agone come facevo io, non vanno a negoziare con la piazza. Stanno zitti, e prendono Mourinho, senza che nessuno lo sappia. È un colpo della madonna, che intanto gli ha consentito di mettere un tappo al vaso di Pandora. Tutti dicono: ci penserà Mourinho. E qualcuno arriverà. Mourinho è troppo furbo e intelligente, sa che allenerà una squadra competitiva".

Cinque anni di Roma lo hanno segnato profondamente, non solo nell'animo: "E’ stato un bel fiume che correva lento ma prepotente verso il mare, con qualche turbinio, poi c'è stata un'esondazione quando la Roma è diventata forte, e dopo il fiume è rientrato e sono rimasti solo i detriti, la mia vita. Io ho solo i detriti della Roma. La Roma mi ha fatto male fisicamente".

Sabatini svela cosa accadeva sistematicamente col presidente Pallotta: "Senza cessioni la squadra avrebbe lottato per lo scudetto per quattro o cinque anni. Ma c'era l’esigenza di vendere, mai dichiarata da Pallotta. Lui era senza pietà, mandava le persone da me con la faccia contrita a chiedermi se potessi tirar fuori 5 o 10 milioni perché altrimenti saremmo andati a gambe all'aria".

L'attuale dirigente del Bologna fa un nome preciso quando gli si chiede il suo più grande cruccio: "Pastore. Era il sogno trasferito dentro il campo di calcio. I romanisti rideranno, ma era straordinario. La ricchezza lo ha cambiato".

45 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views