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Ronaldinho di nuovo libero dopo 171 giorni di carcere

Ronaldinho è stato liberato con una sentenza arrivata in tarda serata di lunedì 24 agosto. Dopo 171 giorni di carcere l’ex stella del calcio brasiliano e suo fratello tornano in libertà con l’obbligo di pagare una cifra totale di 200 mila dollari. Erano stati fermati lo scorso 4 marzo in Paraguay con passaporti falsi e poi accusati anche di riciclaggio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il giudice Gustavo Amarilla si è pronunciato a favore di Ronaldinho e ha rilasciato l'ex stella del calcio brasiliano insieme a suo fratello dopo 171 giorni di arresto. Come indicato anche dalle autorità, entrambi torneranno in Brasile dopo aver subito il processo giudiziario per reato di riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti. L'ex giocatore del Barcellona dovrà pagare la somma di 200 mila dollari (90 mila più 110 mila di suo fratello) per danni civili. Il tribunale ha deciso anche che tale importo verrà scalato dagli 800 mila dollari che ha depositato a titolo di cauzione.

Lo scorso 4 marzo il mondo del calcio era rimasto sorpreso dalla notizia che Ronaldinho e suo fratello, Roberto Assis de Moreira, fossero stati arrestati per essere entrati in territorio paraguaiano con falsi documenti di identità. Dopo aver trascorso diversi giorni in prigione, la situazione si era poi complicata: Ronaldinho e suo fratello erano stati accusati dall'ufficio del procuratore paraguaiano anche di far parte di una banda dedita al riciclaggio di denaro. Questo fatto ha portato l'ex centrocampista brasiliano a trascorrere molti altri mesi dietro le sbarre in attesa di giudizio.

La polizia aveva incarcerato i due fratelli che sono rimasti in prigione fino al 6 aprile. Dopo quel tempo, il giudice Gustavo Amarilla aveva deciso di concedere l'opzione degli arresti domiciliari, che Ronaldinho ha adempiuto nel lussuoso hotel Paramonga. La difesa di Ronaldinho e di suo fratello Roberto durante l'ultimo procedimento ha acconsentito alla richiesta conclusiva del Pubblico Ministero riuscendo a trovare l'accordo finale e condurre così alla decisione finale il giudice Gustavo Amarilla che ha permesso la definitiva scarcerazione, dietro al pagamento finale delle somme richieste per tutti i reati commessi.

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