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Regali e sorrisi per tutti: De Ligt incontra i piccoli pazienti dell’ospedale Regina Margherita

Dopo l’esperienza dello scorso anno, il difensore olandese è tornato al reparto di oncoematologia pedriatica del Regina Margherita per portare un po’ di allegria e conforto tra i piccoli pazienti. Ai bambini presenti, De Ligt ha augurato buon Natale e portato loro dei regali e alcune magliette della Juventus.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo aver sostenuto e condiviso sui suoi canali social la recente iniziativa ‘Un rosso alla violenza‘, rilanciata dalla Lega di Serie A in favore delle donne, Matthjis de Ligt e la sua fidanzata Annekee Molenaar hanno nuovamente confermato la loro sensibilità e il loro grande cuore con un gesto che ha fatto felici molti bambini.

Il difensore della Juventus e la sua compagna, si sono infatti recati questo pomeriggio all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per portare un po' di conforto e allegria tra i piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. Durante la sua visita, che è durata in tutto un'ora, de Ligt e Annekee si sono intrattenuti con i bambini rispettando tutte le precauzioni del caso grazie a speciali sistemi di isolamento. A loro il difensore olandese ha fatto a tutti gli auguri di Natale e distribuito gadget e regali bianconeri e alcune magliette della Juventus con il suo nome, numero e autografo.

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La precedente visita all'ospedale piemontese

Per l'ex giocatore dell'Ajax, quello con i pazienti del Regina Margherita è ormai diventato un appuntamento fisso da quando è in Italia e prima delle feste natalizie. Il difensore bianconero, insieme a Giorgio Chiellini e Federico Bernardeschi, era stato infatti già ospite dell'ospedale torinese nel dicembre 2019. In occasione di quell'incontro, organizzato dal club campione d'Italia per portare un po' di allegria nei reparti dell'istituto e al quale furono invitate anche alcune ragazze della Juventus Women (Barbara Bonansea, Laura Giuliani, Linda Sembrant e Sophie Junge Pedersen), i tre giocatori juventini avevano anche consegnato le loro maglie per consentire all'ospedale di ricavarne dei camici speciali.

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