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Quanto è mancato Chiesa alla Juve: “Abbiamo i campioni ma dobbiamo giocare meglio”

Ventinove minuti giocati, un tiro e un gol: l’impatto dell’esterno d’attacco sulla Juve è stato devastante, una sua rete bellissima ha regalato la qualificazione ai quarti di Coppa Italia. “Finalmente si è chiuso un anno per me orribile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Federico Chiesa è tornato al gol contro il Monza dopo oltre un anno.
Federico Chiesa è tornato al gol contro il Monza dopo oltre un anno.

Ventinove minuti giocati. Un tiro, un gol. Federico Chiesa entra nel secondo tempo e tanto gli basta per essere (di nuovo) decisivo. Per battere il Monza serviva un guizzo, una giocata, un colpo estratto dal cilindro: ci ha pensato il calciatore che tanto è mancato finora alla squadra di Allegri. Quello che arriva e risolve problemi. Quello che prende per mano la Juve e la porta nei quarti di finale: c'è la Lazio all'orizzonte poi, se tutto andrà bene, Inter oppure Atalanta.

Stupire con effetti speciali. Chiesa ha ripreso a farlo alla sua maniera: percussione sulla sinistra, resiste agli avversari, li salta e si accentra poi lascia che il destro a giro tracci una traiettoria deliziosa. È un arcobaleno che si accende sull'interno collo e si spegne in porta, al di là del muro degli ottavi.

Una rete speciale per l'esterno d'attacco della Juventus che una sensazione del genere non la provava dal 6 gennaio del 2021, quando realizzò il pareggio (1-1). Sono trascorsi 378 giorni da allora, ed è stato come scrollarsi dalle spalle tutto il peso di un lungo periodo scandito dalla rabbia per l'infortunio al ginocchio e dall'ansia di riprendersi tutto quello che la malasorte gli ha tolto.

L'esterno d'attacco subentra nella ripresa e regala la qualificazione alla Juve.
L'esterno d'attacco subentra nella ripresa e regala la qualificazione alla Juve.

"Il 2022 è stato un anno molto brutto per me… orribile – dice Chiesa ai microfoni di Mediaset -. Adesso sto solo pensando a tornare in forma, ho bisogno devo mettere minuti sulle gambe. Mi sto impegnando tutta la mia forza, perché voglio dare una mano alla mia squadra".

Si chiude un cerchio, c'è una luce in fondo al tunnel. La Juve prova a uscirne: vincere aiuta a vincere e, più ancora, a dimenticare la batosta presa al Maradona. Cinque gol come ceffoni sul muso. Una sconfitta storica, umiliante, giunta dopo un lungo filotto di risultati conquistati "di corto muso" e una difesa impenetrabile. A Napoli è crollato tutto.

"Abbiamo giocato molto male e siamo stati poco aggressivi", aggiunge Chiesa che ha ancora in testa la sequenza videoclip della debacle contro la squadra di Spalletti. Domenica sera c'è l'Atalanta che in due partite, tra Serie A e Coppa Italia, ha messo insieme 13 centri (8 alla Salernitana, 5 allo Spezia) ed è lì a sgomitare per entrare in zona Champions. "C'è solo una cosa che possiamo fare… alzare l'asticella. Concentriamoci sull'Atalanta così da tornare quelli prima di Napoli. Noi dobbiamo tenere la testa al campo, al resto ci pensa il club".

I cambi effettuati da Landucci (Allegri era in tribuna per squalifica) nella ripresa hanno cambiato l'incontro e confermato che, al netto delle qualità dei giovani, senza la qualità dei più forti, dei campioni, non vai da nessuna parte. Chiesa chiude con una frase che sembra iconica: "Dobbiamo sì sfruttare le qualità dei nostri campioni, ma anche giocare meglio".

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