Quanto costerebbe al Napoli l’esonero di Conte oggi e perché non si arriverà alle dimissioni

La telefonata tra il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e Antonio Conte ha preparato il terreno all'incontro faccia a faccia che ci sarà nella giornata di domani o mercoledì. A novembre si stanno già raccogliendo i cocci e il tecnico sembra pronto a mollare gli ormeggi, sempre che non riesca a trovare una soluzione? Cosa succede durante la sosta? Ci sono possibilità che vada via addirittura adesso oppure lo farà a fine campionato? E quanto dovrebbe pagare il Napoli in caso di esonero o rescissione consensuale? La sconfitta a Bologna, il modo in cui è maturata e, cosa ancora più grave, le dichiarazioni molto forti del tecnico nel post gara hanno aperto ufficialmente la crisi dei campioni d'Italia.
L'intenzione da parte del massimo dirigente è andare avanti insieme e non interrompere quel progetto triennale iniziato con l'exploit inatteso ed esaltante del quarto scudetto. La volontà è affrontare il periodo difficile e riprendere il cammino finora accidentato, considerando anche le attenuanti generiche dell'impegno in Champions che prosciuga energie e degli infortuni.
Quanto costerebbe al Napoli l'esonero dell'allenatore
Patron e allenatore sono chiamati a trovare la quadra per il futuro immediato. AdL è ancora scottato per quanto accaduto nell'annata post terzo scudetto: l'ipotesi dell'esonero è fuori da ogni sua logica, l'ha già fatta una volta una cosa del genere ma si trattava di Rudi Garcia (già debole per essere giunto a Napoli dopo un casting lungo e scandito da molti "no, grazie") e non il tecnico che gli ha fatto vincere il 4° titolo, resta uno dei migliori in Serie A e apprezzato in Europa. La stima nei confronti di Conte è immutata, anzi De Laurentiis è certo che il tecnico salentino escogiterà le mosse giuste per un nuovo inizio e fare finalmente breccia nella squadra. Non mette in discussione né la sua posizione né i suoi metodi che nemmeno sei mesi fa si sono rivelati vincenti. Che senso avrebbe ripudiarli ora ai primi intoppi col rischio di compromettere gli investimenti sostenuti?

C'è una motivazione economica di cui tenere conto: ovvero, quanto costerebbe al club un licenziamento con tutto quel che ne conseguirebbe non solo a livello sportivo, considerata la necessità di trovare una valida alternativa. Tanto, troppo per le casse del Napoli in virtù di un contratto fino a giugno 2027: una forbice di 11 massimo 22 milioni lordi stimando lo stipendio base e non i bonus che rappresentano una variabile. Sempre che non vi siano clausole o altri accordi intercorsi tra le parti e mai venuti alla luce che fanno riferimento a penali da pagare o cifre da corrispondere.
In assenza di dichiarazioni ufficiali sul risarcimento in caso di esonero, si può solo accennare a una stima orientativa delle somme in ballo. Due i punti fissi da considerare: lo stipendio che percepisce Conte e la durata residua del contratto in scadenza a giugno 2027 (restano circa 1 anno e 7 mesi circa). Importi che hanno un peso differente se conteggiati al netto e al lordo, parametro quest'ultimo che è la voce più costosa per il rendiconto finanziario di una società (è pari a quasi il doppio del netto).
Calcoli alla mano, pur con tutta la prudenza del caso prendendo in esame le somme trapelate nei mesi scorsi, vediamo in soldoni cosa comportano un addio traumatico e un licenziamento. Ipotizzando che l'ingaggio di Conte sia 6,5 milioni netti (che sale fino a 8 milioni compresi i bonus) la situazione sulla carta sarebbe la seguente:
- stipendio base 6,5 milioni per 1,7 anni equivale a 11,05 milioni di euro netti, 22,1 milioni al lordo.

Perché non si arriverà alle dimissioni di Conte
Ecco perché se le strade si separeranno, se proprio non si riuscirà a tenere insieme le fila di calciatori e staff tecnico, potrebbe esserci addio ma con la formula della rescissione consensuale nella quale le parti arrivano a una transazione per dirsi addio, con buonuscita corrisposta a Conte che recede immediatamente e ha le mani libere per trova altra sistemazione. Un'opzione che permetterebbe al Napoli di non scontare la cambiale onerosa di uno stipendio ricco da versare al tecnico per tutta la durata dell'intesa. Difficile immaginare lo scenario delle dimissioni, che comporterebbe da parte di Conte una rinuncia totale degli emolumenti che gli spettano di diritto, in base a a un contratto siglato tra professionisti e dai rispettivi avvocati.
Altra riflessione da fare: il costo dell'esonero può anche essere inferiore rispetto a conteggi fatti semplicemente sulla carta, sulla base di previsioni di spesa. In caso di clausole risolutive o codicilli ulteriori è possibile che l'importo del risarcimento sia ridotto.