
Quale tatuaggio si è fatto rimuovere Ibrahimovic e perché lo ha fatto: Zlatan forse ha capito

Ci sono dei momenti importanti nella vita di una persona ed evidentemente per Ibrahimovic questo era uno di quelli: un momento di passaggio da uno Zlatan all'altro, in cui liberare il proprio corpo da una frase impegnativa, molto impegnativa. Un frangente quasi catartico, che il 43enne ex calciatore – oggi consulente della proprietà del Milan, nonché ‘partner operativo' di RedBird – ha ritenuto opportuno non solo immortalare ma anche condividere coi suoi 63 milioni di followers su Instagram. E non in una volatile storia, ma in un post destinato a restare nella sua timeline. Ibrahimovic ha deciso di farsi rimuovere il suo tatuaggio più iconico, quello sul giudizio di Dio cui dare unicamente conto: un'operazione dolorosa, che richiede parecchie sedute di laser per la totale cancellazione.
Ibrahimovic si fa rimuovere il tatuaggio "Solo Dio può giudicarmi"
Il gigante di Malmoe è noto per i suoi tanti tatuaggi: ne ha tantissimi, tra i quali l'enorme leone sulla schiena (che ne incorpora parecchi altri, come l'uomo vitruviano di Leonardo), le date di nascita dei suoi familiari (genitori, compagna, figli) sul polso destro, il suo cognome in caratteri arabi sul tricipite destro. E ancora il nome del padre "Sefik" sull'avambraccio destro e un tribale maori che si estende dalla spalla al gomito, con i nomi dei figli Maximilian e Vincent.

Sul fianco destro ha un dragone rosso (simbolo di pace, saggezza, fortuna) e un asso di cuori (azzardo e rischio), mentre sul fianco sinistro c'è (ancora per poco) la scritta "Only God Can Judge Me", ovvero "Solo Dio può giudicarmi". È quest'ultima frase che Ibrahimovic ha deciso di far sparire, affrontando allo scopo una serie di sedute di laser abbastanza dolorose, come si evince dalle smorfie di sofferenza di Zlatan, che stringe in mano una pallina per alleviarla.

Perché Ibrahimovic si è fatto togliere quel tatuaggio
Lo svedese non ha dichiarato esplicitamente il motivo di questa decisione, ma è probabile che la rimozione del tatuaggio che più di tutti incarnava il su modo di pensare, fondato su un ego smisurato e sull'ostentazione di onnipotenza, significhi che quella frase non rappresenta più quello che Ibrahimovic sente di essere.
È forse un bagno di umiltà, avendo capito – magari dopo l'ultima difficilissima stagione al Milan, in cui per la prima volta anche lui non è stato risparmiato da critiche anche feroci – che nessuno si può sottrarre al giudizio degli altri per quello che dice e che fa (altra storia è poi farsene condizionare). Anche se c'è chi tra i commenti ipotizza che sia esattamente l'opposto, ovvero che neanche Dio può giudicare Zlatan…