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Presentato Interspac, azionariato popolare sul modello Bayern: “Per rafforzare l’Inter”

Il presidente Carlo Cottarelli ha ufficializzato l’iniziativa, presentata oggi, per l’azionariato popolare a favore dell’Inter: “Entro due mesi proporremo il progetto a Suning, sarà per dare forza al club”. Ideato sul modello (già funzionante) del Bayern Monaco. Malagò: “Opzione sostenibile, potrebbe risolvere parte dei problemi finanziari del calcio italiano”
A cura di Alessio Pediglieri
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Un azionariato popolare in supporto del proprio club del cuore. E' questo il punto di partenza che ha aperto le porte a Interspac, un'iniziativa inedita in Italia che ha coinvolto (e sta coinvolgendo) direttamente i tifosi della Beneamata, per "rafforzare la società dell'Inter" come ha sottolineato nella presentazione ufficiale odierna del progetto, Carlo Cottarelli che dell'iniziativa è padre promotore. Fra un paio di mesi, presenterà il tutto direttamente a Suning per aprire un tavolo di dialogo sul possibile futuro della struttura societaria del club nerazzurro.

"Non è ancora il momento di mettere i soldi, c'è da formulare la giusta proposta di sostegno al club da parte di migliaia di tifosi che potrebbero dare il medesimo contributo che darebbe un investitore estero". Il principio, dunque, è molto semplice – anche se "nasconde delle insidie di gestione" come ammette Cottarelli – e durante la presentazione nel seminario "Se non ora quando?" sono stati chiariti alcuni punti importanti. Tra questi, gli elementi cardine che costituiscono parte integrante della proposta e i modelli su cui si appoggia.

L'idea, sulla carta, è molto semplice e lineare: Interspac si propone come azionariato popolare in aiuto alla società, con l'obiettivo nel medio termine di radunare 200 mila soci che andrebbero a versare una quota annuale fissa di basso profilo (50-60 euro). Questo è lo zoccolo duro del sistema, supportato poi da altri tifosi che, liberamente, verseranno quote più sostanziose, dai mille euro in su in base alla volontà di investire personalmente sul club. Al momento si è raggiunta quota 350 ‘vip', con la possibilità di investimenti importanti, pronti ad aumentare il patrimonio popolare per il bene dell'Inter.

I vantaggi sono molteplici e sono stati evidenziati durante il seminario; agevolazioni sul merchandising ufficiale, sconti sui biglietti, una maggiore fidelizzazione tra tifosi e società. Un doppio filo su cui costruire un modello finanziario sostenibile, come detto anche da Giovanni Malagò, presidente Coni intervenuto alla presentazione: "Il calcio è in crisi economica ma non si sono ridotti i costi mentre i ricavi sono precipitati. Questa è un'opzione virtualmente sostenibile, che potrebbe risolvere in parte i problemi. E' già presente in Spagna e in Germania, è arrivato il momento di fare qualcosa di diverso".

Il modello-esempio: il Bayern Monaco

Proprio dalla Germania, e da un top club di riferimento preciso, il Bayern Monaco, Interspac ha preso non solo spunto ma un chiaro riferimento. In Baviera, il modello è vivo, funziona, strutturato con percentuali chiare e sostenibili. "Il modello Bayern Monaco" come indicato espressamente nella presentazione, come è strutturato? Il 75% è in mano a membri e fan che eleggono il proprio esecutivo, con versamenti annui definiti (dai 30 ai 60 euro). Poi c'è il restante 25% suddiviso tra "le tre A", Adidas, Audi e Allianz, investitori istituzionali forti. Il tutto compone il "Bayern Munich AG" governato da un comitato di sorveglianza di nove membri ‘scelti' tra gli investitori istituzionali e i tifosi cosicché tutto resti sotto la supervisione di chi ha aderito al progetto.

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