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Portiere senza cuore nega il gol a un bambino nel giorno del suo compleanno: era una ripicca

Un bimbo di 6 anni si è visto negare la soddisfazione più grande come regalo di compleanno: segnare un gol con la maglia della sua squadra. L’episodio è successo durante un match tra le squadre ungheresi MTK Budapest e Diosgyori VTK: il portiere ha parato i due tiri del piccolo, perché lo ha fatto?
A cura di Maurizio De Santis
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Il piccolo di 6 anni tenta per due volte il tiro ma viene sempre fermato dal portiere.
Il piccolo di 6 anni tenta per due volte il tiro ma viene sempre fermato dal portiere.

Con quale coraggio si può negare a un bimbo di 6 anni di vedere esaudito un proprio desiderio come regalo di compleanno? Énok Varga è il ragazzino che non dimenticherà mai cosa gli è successo: aveva chiesto come regalo per quel giorno speciale la possibilità di dare il calcio d'inizio della partita di Seconda divisione ungherese tra MTK Budapest e Diosgyori VTK. Era entusiasta, non credeva ai suoi occhi, gli era sembrato di toccare il cielo con un dito almeno fino a quando la situazione non ha preso una brutta piega e il bimbo c'è rimasto malissimo.

Cosa è successo? L'intransigenza assoluta dell'allenatore del Diosgyori VTK, Sergej Kuznetsov, ha preso il sopravvento sulle migliori intenzioni. È sembrata una ripicca: ha chiesto al portiere della sua formazione di non fare sconti al piccolo che sognava di fare un gol indossando la maglia della squadra per la quale fa il tifo. Ha messo il cuore dentro alle scarpe ma l'estremo difensore non l'ha fatto passare.

Perché? La bontà di quel gesto non era una giustificazione sufficiente, ha spiegato il tecnico: ne era all'oscuro, nessuno aveva informato lui né i calciatori in anticipo, ritenendo la cosa irrispettosa e poco professionale, provocando così una situazione spiacevole per tutti.

Il bimbo visibilmente amareggiato, esce dal campo in braccio al fratello.
Il bimbo visibilmente amareggiato, esce dal campo in braccio al fratello.

Senza cuore. A guardare la sequenza video-clip è la prima cosa che viene in mente guardando l'ex portiere della Juventus Next Gen, Zsombor Senkó, opporsi per ben due volte al tentativo del ragazzino di segnare. Il piccolo – accompagnato dal fratello – riceve palla dal capitani, scatta da centrocampo, corre verso la porta avversaria e tira cercando l'angolino alla destra del portiere. Nulla da fare, il suo tiro viene respinto e dagli spalti si odono mugugni di disapprovazione. Énok non si perde d'animo: va a recuperare la sfera respinta, si dirige di nuovo verso la porta e tenta un'altra conclusione. Niente, il portiere intercetta la palla e questa volta la prende tra le mani per poi lanciarla lontano.

Il bimbo, visibilmente dispiaciuto, null'altro può fare che tornare dal fratello che lo prende in braccio e lo porta via mentre sullo sfondo si odono i cori e le espressioni di disapprovazione nei confronti dell'estremo difensore.

La spiegazione e le scuse. Il tecnico del DVTK è intervenuto per difendere il suo calciatore: "Sono stato io a dirgli di non permettere al ragazzino di segnare e lui ha eseguito il mio ordine – ha ammesso Sergej Kuznetsov, come si apprende da una nota della società -. Se qualcuno vuole che la mia squadra assecondi cose del genere deve informarci in anticipo. In questo caso non è successo. Credo che con un'azione del genere abbiano messo in una situazione spiacevole giocatori, staff professionisti e tifosi dell'altra squadra. Sono convinto di aver fatto la cosa giusta".

Senkó, dal canto suo, s'è detto profondamente dispiaciuto e pronto a rimediare consegnando al ragazzino una maglia in occasione della prossima partita con l'MTK: "Non vediamo l'ora di dare il benvenuto a lui, ai suoi genitori e ai suoi compagni di squadra! Nel frattempo gli auguro di non rinunciare mai ai suoi sogni e di lottare su ogni pallone come ha fatto lunedì sera!".

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