Polemiche in Brasile per il ritorno del calcio, Ronaldo attacca: “Sbagliato e pericoloso”

Botafogo e Fluminense hanno già provato ad opporsi alla scelta di ritornare in campo e concludere la stagione regolare ma il campionato brasiliano è ripreso comunque e giovedì sera è andata in scena la gara tra il Flamengo (uno dei club maggiormente colpiti da casi positivi) e il Bangu in cui i padroni di casa si sono imposti in un facile 3-0. Ma le ‘cose' di campo sono passate in secondo piano perché, a detta di molti, la riapertura alle gare, seppur a porte chiuse e seguendo protocolli concordati, è stata troppo affrettata in un Paese in cui si muore ancora di Covid-19. Aprendo il fianco alle polemiche, visto che lo stesso Maracanà, tempio calcistico in cui si è svolto il match, sorge a fianco di un immenso ospedale da campo in cui sono ricoverate centinaia di persone per coronavirus.
Il Brasile purtroppo ha il triste primato di essere il secondo Paese al mondo, dietro solamente agli Stati Uniti, per decessi d coronavirus e in questi giorni la curva epidemiologica è sempre altissima, sopra a livelli che potrebbero ipotizzare ad un ritorno alla normalità: ha più di 983.000 casi confermati di coronavirus e oltre 47.000 decessi per la pandemia. Eppure si è ripreso a giocare, quasi come se nulla fosse, sulla scia di quanto stiano facendo i campionati in Europa dove, però, la pandemia è già sotto i livelli di guardia da molte settimane.
"Far ripartire il calcio è stato un errore" ha sottolineato una delle icone del pallone brasiliano e mondiale, Ronaldo il fenomeno. Dalla Spagna, dove guida il club del Real Valladolid, l'ex 9 verdeoro ha vissuto malissimo la notizia della ripresa delle attività: "La pandemia è ancora troppo diffusa in Brasile. Qui in Spagna abbiamo ripreso ad allenarci solamente quando avevamo totale sicurezza nelle città e nelle comunità. Il mio Paese è in una situazione critica ma sembra non curarsi del problema e guarda il modello europeo"