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Pjanic racconta cosa non ha funzionato con Sarri, lo martellava su una cosa: “Mi sono fissato”

Miralem Pjanic vorrebbe tornare a giocare in Italia: “È la mia seconda casa. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite, penso di poter aspirare a obiettivi alti”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Miralem Pjanic dalla scorsa estate è in prestito al Besiktas dal Barcellona, che lo ha dato via dopo appena un anno visto che con l'allora tecnico blaugrana Ronald Koeman il feeling era pari a zero. Titolarissimo nella squadra di Istanbul, il quasi 32enne centrocampista bosniaco si è dovuto adattare ad un livello di calcio e di obiettivi inferiore a quello cui era abituato da anni. Il Besiktas naviga all'ottavo posto nella classifica della Super Lig, sembra passato un secolo da quando Pjanic alzava l'ultimo dei suoi quattro Scudetti vinti con la Juventus e invece era meno di due anni fa.

Bei tempi di una volta, che l'ex Lione vorrebbe rinverdire: l'Italia gli è rimasta nel cuore. "È la mia seconda casa – racconta alla Gazzetta dello Sport – Mi manca, sinceramente. Io tornerei molto volentieri. Per farvi capire, l'eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io. Il possibile ritorno alla Juve nella scorsa estate? Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo Scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti, no?".

Pjanic e Allegri, intesa dentro e fuori dal campo
Pjanic e Allegri, intesa dentro e fuori dal campo

Parlare di Juve significa parlare dell'allenatore che ha valorizzato di più Pjanic, ovvero Massimiliano Allegri, e di quello col quale invece si è vista una versione decisamente più sbiadita del bosniaco, Maurizio Sarri. Scontato che le parole per descrivere entrambi siano diverse, anche se alla fine anche col secondo si è vinto il campionato: "A me tutte le critiche per Allegri sembrano una follia. Lo stimo molto, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l'ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo".

Quanto a Sarri, Pjanic svela come non gli abbia fatto bene il martellamento del tecnico sul fatto di dover toccare tantissimi palloni, alla maniera del suo vecchio Jorginho nel Napoli e nel Chelsea: "Da play non giocavo nel mio ruolo? Sarri è pazzo del calcio, un grandissimo allenatore. L'errore è stato un altro: mi sono fissato sul numero di palloni da giocare, i famosi 150 palloni, e ho perso di vista il mio calcio". Il bosniaco dice poi la sua sul prossimo numero 10 bianconero, dopo che Paulo Dybala lascerà la Juve: "Per un anno non lo darei a nessuno. Il 10 va meritato al 100%".

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