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Pioli sta per crollare in tv, la domanda sul Milan in Europa League è un colpo a cuore: “Ma no…”

“L’ho toccata piano…” dice la giornalista di Amazon Prime che si accorge dell’imbarazzo e dell’impaccio dell’allenatore. Pioli si prende qualche attimo, non ce la fa a rispondere subito.
A cura di Maurizio De Santis
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La domanda che, a caldo, la giornalista di Amazon Prime pone a Stefano Pioli è una stilettata: "Milan fuori dalla Champions per differenza reti (negli scontri diretti col Psg, ndr), qual è il rimpianto più grande?". Il tecnico si prende qualche attimo, non ce la fa a rispondere subito. Fa un sospiro, mette la mano in testa, china lievemente il capo, una smorfia profonda gli trasforma il viso in una maschera di delusione. Negli occhi c'è tutta l'amarezza per la consapevolezza di aver gettato alle ortiche le possibilità di qualificazione in avvio di competizione.

"L'ho toccata piano…", dice la reporter in tv scandendo così l'imbarazzo e l'impaccio dell'allenatore che sembra stia per crollare perché la sconfitta brucia e fa male e quell'amara, ma giusta, riflessione sulla beffa dell'uscita di scena nonostante gli stessi punti del Paris Saint-Germain (8) è come rigirare il coltello nella piaga. "Ma no…", dice Pioli che ci mette ancora qualche istante a riprendersi del tutto sforzandosi di trovare note positive in una serata di sofferenza. "Mi dispiace… mi dispiace che non siamo riusciti, o non sono riuscito, a portare al massimo il potenziale della squadra".

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La vittoria a Newcastle ottenuta disputando un buon secondo tempo fa sì che i rossoneri retrocedano solo in Europa League, salvando per i capelli il percorso nelle coppe ma è impossibile dirsi contenti di una cosa del genere dopo aver abbandonato la competizione principale ai gironi. Era sì il gruppo della morte (per la presenza del Borussia Dortmund e del Psg) ma il rammarico della squadra semifinalista della scorsa stagione è grandissimo.

"Il rammarico più grande è stata la prima partita, dovevamo vincere per come abbiamo giocato", ammette Pioli. Ha lo sguardo perso nel vuoto, sembra che davanti agli occhi gli passino ancora le immagini di quella sfida a San Siro che alla prima giornata finì 0-0. "Non esserci riusciti dispiace, ci tenevamo alla Champions. L'Europa League è una manifestazione importante, il Milan non l'ha mai vinta. Serata dolce ma anche amara. Ci abbiamo creduto. Un po' di delusione comunque c'è. La riflessione è che abbiamo fatto peggio in Champions League rispetto all'anno scorso".

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Giovedì sera i rossoneri conosceranno la griglia delle possibili avversarie nei sedicesimi di finale di Europa League. "È un trofeo internazionale che il Milan non ha nella propria bacheca. Vincerlo? Per forza… dobbiamo andare più avanti possibile".

Ultimo riferimento al campionato, dove c'è la posizione tra le prime quattro da difendere considerato che Inter e Juve lassù hanno un altro passo. "Adesso dobbiamo cercare di fare bene in campionato, consolidando il terzo posto e sperando di fare di più. L'obiettivo minimo è arrivare nelle prime 4. Tornare a giocare in Champions è troppo importante per il club".

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