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Perché tra Locatelli e il Milan non ha funzionato: un errore dietro l’altro

Manuel Locatelli è uno dei migliori centrocampisti italiani, con la Nazionale ha vinto da protagonista gli Europei. La scorsa estate è passato alla Juventus, che lo ha prelevato dal Sassuolo. Locatelli rimarrà per sempre un grande rimpianto del Milan, che nel 2018 lo ha lasciato andare via troppo facilmente.
A cura di Valerio Albertini
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Manuel Locatelli da un paio di stagioni gioca ad altissimi livelli, è un centrocampista di qualità e con il Sassuolo è sbocciato dopo essere stato scaricato dal Milan, che dopo averlo allevato e lanciato in prima squadra non ha creduto in lui. E oggi i rossoneri se ne pentono amaramente. I dirigenti rossoneri infatti lo lasciarono andare al Sassuolo a cuor leggero, vendendolo per una cifra irrisoria rispetto al valore attuale del giocatore: 14 milioni di euro, bonus compresi. Con i nero-verdi è sbocciato, con l'Italia ha vinto gli Europei e con la Nazionale ha raggiunto la consacrazione. La Juventus, che aveva bisogno di qualità ha puntato su di lui e lo ha prelevato pagandolo 25 milioni di euro (più 12,5 di bonus). Ora anche dai piedi di Locatelli passa la rinascita della Juventus e il Milan ogni volta che vede le giocate, le prodezze e i gol del ‘Loca' ha sempre tantissimi rimpianti. Perché Manuel poteva vivere davvero una vita intera con la maglia rossonera.

Gli esordi con il Milan e il gol alla Juventus

Il Milan il gioiello lo aveva in casa, arrivato dall'Atalanta quando aveva 11 anni, ma non ha saputo valorizzarlo. Eppure, di Locatelli si diceva un gran bene già nelle giovanili, tanto che molti erano sicuri di essersi trovati di fronte il futuro capitano dei rossoneri. Anche i primi approcci con i professionisti, arrivati nel 2016 quando Manuel aveva solo 18 anni, avevano indotto i tifosi a pensare di avere in casa una potenziale bandiera del club, nel momento più buio della storia recente del Diavolo. Locatelli esordisce con Cristian Brocchi e segna il primo gol in Serie A con Vincenzo Montella in panchina. Il 22 ottobre 2016 i tifosi rossoneri non hanno più dubbi: Locatelli segna il gol vittoria contro la Juventus e anche i più scettici cominciano a credere di avere in casa un potenziale campione. È la prima sliding door della sua carriera, ma a distanza di anni Manuel ha capito che quel destro imparabile per Buffon ha avuto delle conseguenze sia positive sia negative:

Il mio gol alla Juve è stato un'arma a doppio taglio. Mi ha dato una gioia immensa, perché segnare un gol così a un campione come Buffon è stato incredibile, ma quello che è venuto dopo è stato difficile da gestire, perché mi si chiedeva sempre di fare gol spettacolari e le aspettative sono balzate alle stelle. Non ero pronto, sicuramente per demeriti miei. Ma ora vedo le cose in maniera differente e sono cosciente che quel gol rimarrà nella storia, sicuramente nel mio cuore.

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Le aspettative troppo alte e l'addio al Milan

Da quel momento, in effetti, a Locatelli si chiede di prendere in mano una squadra che sta vivendo un periodo di grande difficoltà. Lui non si tira indietro, ma non è pronto. Arriva comunque il primo trofeo della sua carriera, la Supercoppa italiana, ma il Milan, nell'estate successiva, fa altre scelte. Sono i tre mesi del pazzo mercato targato Fassone-Mirabelli, che acquistano, tra gli altri, anche Lucas Biglia che fa tornare in panchina il classe '98 cresciuto nel vivaio. A Manuel non si dà il tempo di crescere con calma, come raccontato da lui stesso, e i rossoneri sprecano una grande opportunità:

Avevo l'etichetta di essere un incompiuto, di uno a cui mancava la definitiva consacrazione, di un giocatore incompleto. Purtroppo all’inizio ho vissuto tutto troppo velocemente, è successo tutto subito. Ci si attendeva che dimostrassi cose per le quali non ero ancora pronto.

Dopo una stagione deludente, a Milanello c'è aria di rivoluzione. Fassone e Mirabelli lasciano spazio a Gazidis e al ritorno di Leonardo e Maldini. I due dirigenti commettono un errore che cozza sia con la loro fama sia con le operazioni che porteranno a termine successivamente. Il 13 agosto 2018 scelgono di liberarsi di Locatelli, cedendolo in prestito con obbligo di riscatto fissato a 14 milioni di euro, bonus compresi, al Sassuolo. È stato lo stesso giocatore a raccontare come ha vissuto quel momento:

I dirigenti mi dissero che non ero più importante per loro su una panchina di Milanello. Fu devastante, ma alla fine tutto ciò mi ha aiutato, avevo bisogno di cambiare. Però piansi, in macchina, tornando verso casa.

L'importanza di saper aspettare

Il Milan ha deciso di non aspettarlo, ha scelto il presente e non il futuro e ha perso una grande occasione. Per il Diavolo resterà un grande rimpianto, mentre Manuel di rimorsi per la sua esperienza rossonera non ne avrà mai, conscio che ogni cosa abbia il suo tempo:

Per me saper aspettare è tanto importante quanto difficile perché si vuole sempre raggiungere il massimo subito. Ma penso sia la costanza, la dedizione al lavoro e ai minimi dettagli che fa raggiungere grandi risultati. Quindi bisogna saper aspettare.

E oggi se lo gode la Juventus, che ha acquistato l'estate scorsa un giocatore di grande valore, giovane e già molto esperto. La base da cui ripartire, per cercare di vincere nuovamente lo scudetto.

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