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Perché Milan-Como non si gioca a Perth dopo “richieste inaccettabili” e mesi di stucchevole telenovela

Milan-Como non si giocherà in Australia, salta il progetto della Lega Serie A: la partita dell’8 febbraio resta a San Siro dopo richieste considerate eccessive.
A cura di Marco Beltrami
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Il tormentone su Milan-Como in Australia si è chiuso con la fumata nera definitiva. La partita di Serie A in programma l’8 febbraio si disputerà in Italia e non a Perth, dall’altra parte del mondo, come sembrava fino a pochi giorni fa, quando l’ottimismo per una conclusione positiva era totale. Il derby lombardo torna in programma a San Siro, con buona pace della Lega Serie A che ha provato fino in fondo a portare avanti la trattativa, chiusasi senza successo.

Perché Milan-Como non si giocherà in Australia

Eppure sembrava che per Milan-Como ci fosse finalmente il via libera, a giudicare anche dall’ottimismo degli addetti ai lavori. E invece niente da fare, con l’Australia che resterà un miraggio, senza la possibilità di trasferire la partita valida per il campionato di Serie A. Il motivo dietro la rottura del dialogo sono le richieste della AFC, ovvero la Confederazione asiatica, ritenute eccessive e complesse. Chiusura totale dunque e, a quanto pare, una volta per tutte.

La spiegazione ufficiale di Serie A e governo australiano

Nella nota ufficiale a firma del Governo della Western Australia e del presidente della Lega Calcio Serie A si legge di un annullamento di comune accordo. Viene spiegato che "la decisione è stata presa a causa di sopraggiunte sanzioni calcistiche e condizioni onerose”, con l’offerta che “ha generato oltre 280 milioni di dollari in esposizione mediatica globale per il Western Australia”.

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In pratica l’accordo era stato raggiunto, con l’approvazione da parte di tutte e 20 le società della Lega Calcio Serie A, della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e dell’Unione delle Associazioni Calcistiche Europee (UEFA). Tuttavia, "le onerose condizioni aggiuntive imposte dalla Confederazione Asiatica di Calcio (AFC) per autorizzare il match non potevano essere soddisfatte senza rischi finanziari per il Governo della Western Australia e per la Lega Calcio Serie A".

Le dichiarazioni dei protagonisti

La dichiarazione del Sport and Recreation Minister, Rita Saffioti, è tanto perentoria quanto definitiva: "Il nostro Governo ha lavorato a stretto contatto con l’AC Milan e la Lega Calcio Serie A ed eravamo certi che questo primo evento mondiale avrebbe avuto luogo a Perth. È deludente, ma è la decisione giusta: non eravamo disposti a esporre la Western Australia a un livello di rischio inaccettabile. Questo progetto è stato preparato per 12 mesi e abbiamo fatto tutto il possibile per portarlo a termine, ma la politica calcistica, le questioni legali e la burocrazia sono state un ostacolo. Non c’era un manuale da seguire, perché non era mai successo prima in nessuna parte del mondo".

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Lega Calcio Serie A, Simonelli, che ha confermato: "A fronte di un’escalation di ulteriori e inaccettabili richieste sopraggiunte nelle ultime ore da parte dell’AFC nei confronti della Federazione australiana e, di conseguenza, del Governo della Western Australia e della Lega Calcio Serie A, è diventato impossibile disputare la partita Milan-Como a Perth il prossimo 8 febbraio".

Dopo mesi e mesi di trattative, anche stucchevoli, tutto si è concluso con un nulla di fatto beffardo per tutti i protagonisti. Milan-Como si giocherà a San Siro, come se nulla fosse.

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