Perché Luis Enrique ha voluto trasformare il Mondiale per Club in un villaggio vacanze per il PSG

Il PSG di Luis Enrique ha vinto la Champions League e si è presentato al Mondiale per Club negli Stati Uniti con uno spirito tutt'altro che da ritiro blindato. Al contrario: il tecnico spagnolo ha trasformato la trasferta americana in una sorta di campo estivo, con ritmi rilassati e ampi spazi per il tempo libero. Un modo per rigenerare corpo e mente dopo un'annata intensa.
La squadra ha esordito nella fase a gironi del nuovo torneo della FIFA con un netto 4-0 sull'Atletico Madrid, ma invece di aumentare la pressione, l'allenatore ha scelto di alleggerirla. Il programma quotidiano è semplice: colazione alle 8:30, allenamento a metà mattinata e poi giornata libera fino al giorno dopo. Nessun obbligo di rientro in hotel a Newport Beach, nessuna cena comune, purché ci si presenti puntuali al lavoro la mattina successiva.

Lavoro, disciplina, ma anche relax. Questo è il diktat dell'allenatore spagnolo per questa prima fase del Mondiale per Club. E il giorno successivo alla vittoria sull'Atletico Madrid, è arrivato anche il primo giorno di riposo completo dall'inizio della trasferta.
I calciatori si muovono come turisti: c'è chi va a Disneyland, chi esplora Hollywood o Beverly Hills, chi si rilassa sulla spiaggia di Santa Monica. Alcuni scelgono lo shopping nei "mall", altri il minigolf. Nuno Mendes, Vitinha, Gonçalo Ramos, Lucas Beraldo e Zaïre-Emery si sono divisi tra centri commerciali e quartieri chic. Marquinhos e Kvaratskhelia ne hanno approfittato per trascorrere del tempo con le rispettive famiglie, trasferitesi negli Stati Uniti per l'occasione.

L'approccio, deciso da Luis Enrique e condiviso con la dirigenza, nasce dalla consapevolezza che non si può rinchiudere una squadra campione d'Europa in albergo, soprattutto dopo una stagione iniziata già a luglio 2024. L'obiettivo è tenere alta la motivazione senza appesantire le gambe: una strategia pensata anche per sfruttare la scarsa pressione mediatica che il PSG vive negli USA, dove i giocatori sono quasi sconosciuti e possono vivere con maggiore libertà.

Ma non sarà così per tutto il torneo: con l'avanzare del Mondiale per Club e l'aumento degli spostamenti logistici, la libertà d'azione sarà progressivamente ridotta. Intanto, però, il PSG si gode il sole californiano tra un allenamento e l'altro, trasformando questa permanenza forzata in America in una sorta di "villaggio vacanze".