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Perché l’indagine su Milan e RedBird può sgonfiarsi subito: il parere dell’avvocato che smonta l’accusa

Il parere dell’avvocato Felice Raimondo a Fanpage.it sull’indagine che interessa il Milan e la proprietà del club, tra RedBird e Elliott: “Sul piano sportivo rischi contenuti”.
Intervista a Avv. Felice Raimondo
Avvocato, esperto di diritto civile e di diritto sportivo
A cura di Alessio Pediglieri
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Le indagini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza nella sede del Milan sono nate a seguito di un'ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio. In pratica, il sospetto è stato che il Milan non appartenga davvero dal 31 agosto 2022 all'allora acquirente fondo statunitense RedBird del finanziere Gerry Cardinale, ma che in realtà sia sempre rimasto e sia ancora oggi sotto l’influenza controllante del fondo statunitense Elliott in capo al finanziere Paul Singer.

L’amministratore delegato del Milan dal 2022, Giorgio Furlani, e il suo predecessore tra il 2018 e il 2022 Ivan Gazidis, sono indagati dalla Procura di Milano e nel corso delle indagini è emerso anche un documento inedito, interno alla società, in cui si fa riferimento anche a possibili nuovi investitori arabi. Tutto ciò ha comportato analisi e congetture su eventuali ripercussioni soprattutto sul fronte sportivo e quali rischi possa correre il club, tra possibili ammende o penalizzazioni.

A far chiarezza è intervenuto a Fanpage.it l'avvocato Felice Raimondo, esperto di diritto civile e di diritto sportivo e che già si è occupato delle vicende societarie dell’AC Milan, con approfondimenti e numerosi articoli riguardanti la cessione del club rossonero alla proprietà cinese fino al passaggio al fondo Elliott. Che riguarda da vicino anche l'attuale vicenda sulla quale il giudizio complessivo è più che delineato: "Risulta con tutta chiarezza che la proprietà del club è riconducibile a veicoli facenti capo a RedBird". Il che escluderebbe del tutto eventuali ripercussioni sul fronte sportivo a fronte anche delle ultime dichiarazioni rilasciate dalla stessa società di Gerry Cardinale.

Il patron del Milan, Gerry Cardinale in compagnia di Ibrahimovic da poco rientrato in dirigenza

Avvocato, ci può spiegare il motivo delle indagini che hanno spinto la GdF a perquisire la sede del Milan?
"Le indagini riguardano la presunta commissione del delitto previsto e punito dall’art. 2638 c.c., ossia ‘Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza'. Nel dettaglio, viene affermato che l’attuale CEO del Milan (insieme al precedente, Gazidis) al fine di ostacolare l’esercizio delle funzioni di vigilanza, esponevano fatti materiali non rispondenti al vero e comunque occultavano con mezzi fraudolenti, in tutto o in parte, fatti che avrebbero dovuto comunicare, concernenti la situazione economica, patrimoniale e finanziaria relativa all’assetto proprietario della società, ovvero omettevano le comunicazioni dovute alla predetta autorità, consapevolmente ostacolandone le funzioni".

Lei ha già espresso il suo parere: sul fronte sportivo nessuna ripercussione. Da dove nasce la sua certezza? 
"L’impianto accusatorio dovrebbe dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che il Milan è di proprietà di Elliott e che, quindi, all’esito del closing con RedBird, sarebbero state inviate alla FIGC delle informazioni mendaci sulla proprietà del club. Invece, in base alle analisi che ho potuto effettuare e che ho pubblicato sul mio sito, documentalmente risulta con tutta chiarezza che la proprietà del club è riconducibile a veicoli facenti capo a RedBird. In particolare, il veicolo RB Fund IV FC AIV C.V. (mi riferisco al veicolo che ha pagato 400 milioni, mentre gli altri 200 milioni sono stati versati dal socio Kaiser Permanente), veicolo che secondo gli inquirenti sembrerebbe non essere riconducibile a RedBird, in realtà è perfettamente riconducibile a Cardinale e al fondo RedBird".

Si parla invece di possibile illecito amministrativo e a eventuali mancati obblighi di corretta comunicazione da parte della società. 
"Questo nel merito delle contestazioni. Tuttavia, l’indagine potrebbe già sgonfiarsi a monte perché la ricostruzione poggia sull’assunto che la FIGC sia un ente di diritto pubblico (dato che il reato è perseguibile solo quando si ostacolano le attività di autorità pubbliche) e sul punto nel 2021 il Consiglio di Stato ha detto chiaramente che la FIGC non è un ente di diritto pubblico. Vedremo quali saranno le valutazioni dei magistrati nel corso delle indagini preliminari e se effettivamente avremo o meno un rinvio a giudizio. Logicamente, se su queste basi la società riuscirà a provare che le comunicazioni effettuate sono veritiere, ossia che il Milan appartiene a RedBird, anche dal punto di vista sportivo il club non rischierà alcuna conseguenza e, sulla base dell’impianto accusatorio odierno, non credo che il Milan avrà particolari difficoltà a dimostrare che la proprietà del club è in capo a RedBird".

PaulSinger, proprietario  del fondo americano Elliott che ha ceduto il Milan a RedBird

Si è parlato anche di una eventuale violazione dell'articolo 5 del regolamento Uefa. Nello specifico sotto la lente ci sarebbe la presenza di Elliott nel Milan e nel Lille.
"A prescindere dal fatto che la Procura dovrebbe occuparsi di eventuali reati, mentre di eventuali violazioni sportive se ne dovranno occupare UEFA e FIGC, Elliott tecnicamente non possiede il controllo del Lille ed era soltanto creditore di una certa somma nei confronti del proprietario del club francese. Peraltro, Milan e Lille si sono già affrontate in Europa League nel 2020 e in quel caso la UEFA non ha avuto nulla da ridire. Evidentemente, quindi, il regolatore sportivo europeo non ha individuato alcun problema. Per quale motivo, dunque, di tale circostanza sportiva (art. 5 Regolamento UEFA) dovrebbe occuparsene la Procura italiana?".

Sul fronte meramente amministrativo, invece, cosa rischierebbero gli ad (presente e passato) Furlani e Gazidis?
"In linea puramente teorica, in ambito sportivo i dirigenti rischiano delle inibizioni, ossia gli verrebbe impedito di svolgere il proprio lavoro per un certo periodo di tempo."

Ci potrebbero essere, su questo fronte, importanti movimenti a livello dirigenziale all'interno della società Milan?
"Non saprei, queste saranno valutazioni che verranno effettuate dall’attuale proprietà, cioè RedBird".

Ritornando sul fronte invece del passaggio di proprietà tra Elliott e RedBird: alla fine… di chi è la proprietà reale del club?
"La proprietà del Milan è in capo a RedBird".

Perché si è creato questo "equivoco" e perché è così importante capire chi sia realmente il proprietario della società?
"A volte gli equivoci possono nascere da approfondimenti inesatti, interpretazioni sbagliate o da una scarsa conoscenza delle dinamiche legate alle operazioni di M&A".

Ci spiega come funziona il "vendor loan" lo strumento giuridico utilizzato nel passaggio da Elliott a RedBird? Si tratta di una "vendita mascherata" come alcuni sospettano?
"Questo strumento finanziario non cela una vendita mascherata, ma una dilazione di pagamento, a tassi più bassi di un finanziamento bancario, e con pegno sulle quote di capitale sociale. Il vantaggio del debitore è di godere di un più vantaggioso tasso di interesse; quello del creditore, invece, è anche doppio, dato che realizza una plusvalenza sulla vendita ed un lucro dall’interesse percepito su un prestito super garantito. Una operazione finanziaria non solo legittima, ma che viene spesso effettuata nelle M&A e garantita da pegno su quote sociali. Per acquistare le quote, i soldi ricavati dalla cessione delle quote devono essere destinati obbligatoriamente all’accollo liberatorio del prestito fino a concorrenza del valore del pegno delle quote a garanzia. Diversamente, il creditore accollatario non esprimerebbe consenso alla cessione delle quote a garanzia del suo credito".

Nello specifico sul passaggio di proprietà del Milan?
"Nel documento presentato agli investitori, che viene menzionato dagli inquirenti e dai media, si parlava appunto di questo. Ossia che l’attuale proprietario del Milan al 99,93% (RedBird) sta proponendo a investitori l’ingresso con quote minoritarie, pari al 41,7% e corrispondenti all’80% del vendor loan (il prestito) che, quindi, verrebbe ridotto al 20% pari a circa 122 milioni. Inoltre, attraverso il vendor loan, dato che una parte del capitale viene prestata dal venditore, il compratore non ricorre al normale indebitamento bancario. Quindi nella futura valutazione del merito creditizio, presentarsi senza un debito bancario di 550 milioni + interessi nello stato patrimoniale, risulterà molto più conveniente per ottenere un finanziamento bancario (stavolta puro) relativo agli investimenti necessari. Insomma, a Cardinale conveniva chiudere l'operazione in quel modo".

Ivan Gazidis insieme a Paolo Scaroni quando ricopriva il ruolo di ad nel MIlan

Nell'ipotesi anche remota in cui si dovesse dimostrare che Elliott fosse ancora a capo del club, cosa potrebbe accadere?
"Nella ipotesi più remota i dirigenti indagati rischiano di subire la pena prevista dall’articolo 2638 c.c. e le sanzioni previste dagli articoli 31 e 32 del Codice di Giustizia Sportiva. Il club per responsabilità oggettiva rischia dall’ammenda fino alla penalizzazione di punti in classifica, mentre i dirigenti rischiano l’inibizione. Da valutare – in base al materiale probatorio che verrà raccolto – se integrate anche dalla violazione dell’art. 4 (lealtà sportiva)".

Sul "nuovo" documento in mano alla Procura in cui si parla espressamente di Pif, qual è lo scenario più credibile nel prossimo futuro del Milan?
"Quel documento menzionato dalla Procura era una presentazione per potenziali investitori, e il fatto che sia stato menzionato PIF evidentemente conferma che questa presentazione è stata fatta anche al fondo saudita. Se poi dalla presentazione siamo passati a negoziati veri e propri o, addirittura, a possibili accordi, lo scopriremo solo nelle prossime settimane o mesi".

Perché RedBird dovrebbe cedere il 41% al fondo arabo? Che vantaggio concreto avrebbe il Milan nell'immediato e nel futuro?
"Se RedBird cedesse il 41% ad un socio arabo diminuirebbe la sua esposizione verso Elliott e potrebbe impiegare nuove risorse per altri investimenti, ad esempio lo stadio che si vuole costruire a San Donato. Inoltre, un socio medio orientale rafforzerebbe la possibilità di espandersi commercialmente in quella zona".

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