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Perché Juventus, Milan, Inter e Roma hanno sfiduciato il presidente della Lega Serie A, Casini

Lo strappo dei 4 club più importanti del massimo campionato italiano arriva alla vigilia dell’incontro del massimo dirigente con il ministro dello Sport, Abodi. “Non ci rappresenti”, cosa c’è dietro la clamorosa protesta.
A cura di Maurizio De Santis
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Juventus, Milan, Inter e Roma hanno messo la firma in calce alla lettera di sfiducia rivolta al presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Lo strappo avviene alla vigilia dell'incontro del massimo dirigente con il ministro dello Sport, Abodi. E, alla luce delle parole contenute nella nota congiunta, sembra insanabile.

Perché lo hanno fatto, quali sono le ragioni della discordia? Il filo rosso conduce (anche) a quanto accaduto a febbraio scorso quando l'assemblea dei club fu chiamata a votare sulla riduzione del numero di squadre nel massimo campionato. L'ipotesi era passare dalle attuali 20 a 18 ma la proposta non passò per la maggioranza dei consensi contrari (in aggiunta agli astenuti). Alla base di quell'opzione c'era una motivazione che appariva sensata: alleggerire il calendario delle partite e dilatare i tempi a disposizione delle formazioni, tenuto conto dei numerosi impegni internazionali.

Egregio Presidente, a saeguito dell'incontro informale di ieri, desideriamo rappresentarti quanto segue. Nel corso della riunione si è in più occasioni fatto riferimento a posizioni da te rappresentate in sedi istituzionali fondate sul documento approvato dall'Assemblea LNPA in data 14 febbraio. Le nostre società non hanno approvato quel documento, né dunque i suoi contenuti. Ti preghiamo quindi, a partire dall'incontro di domani con il Ministro dello Sport così come in ogni altro contesto istituzionale in cui rappresenterai le posizioni della Lega Nazionale Professionisti Serie A fondate su quel documento, di chiarire in anticipo che si tratta di posizioni non condivise a approvate dai nostri Club.

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Ma c'è ancora una motivazione dietro lo strappo dei quattro club. Non si sentono rappresentati da Casini e lo hanno ribadito con decisione, mettendo nero su bianco, forti del fatto che da soli rappresentano la parte maggioritaria del fatturato generato dal calcio in Italia. Anche la coincidenza temporale del documento ha un significato simbolico molto marcato, restituendo ancora una volta l'immagine di un calcio in balìa di se stesso, frantumato e incapace di avere una visione progettuale unitaria.

Nella riunione con il ministro Abodi si discuterà del progetto del governo per la costituzione di un'autorità di controllo terza che avrà il compito di monitorare la gestione finanziaria dei club professionistici. Una ipotesi che ha sollevato critiche e perplessità da più parti e la presa di posizione delle quattro società è come fare fuoco di sbarramento. All'incontro sono stati invitati i presidenti del Coni, della Figc e della Fip, Giovanni Malagò, Gabriele Gravina e Gianni Petrucci, e il presidente della Lega di Serie A, Casini. Che rappresenterà solo 16 delle società del massimo torneo. Le altre quattro sono salite sull'Aventino.

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