Perché il video di Leao contro 7 giocatori del Napoli è diventato virale, ma per il motivo sbagliato

In sette contro uno. La foto e il video dei calciatori del Napoli, che all'83° ripiegano correndo appresso a Leao del Milan, ha suscitato molto clamore e sono divenuti virali per quella sorta di caccia all'uomo che tiene sotto scacco gli avversari: il portoghese li porta a spasso e li costringe a rinculare spezzando l'assedio con una sortita solitaria in attacco. In realtà la sequenza video dimostra altro rispetto al timore reverenziale che il rossonero incute ai rivali: ovvero, la capacità dei campioni d'Italia di difendere sempre e comunque da squadra; la mentalità trasmessa da Conte ai giocatori che si fiondano all'indietro tallonando la minaccia, fino a disinnescarla del tutto coprendo gli spazi e compattandosi. E il fatto che questo accada dopo quasi un'ora e mezza di gioco, quando le energie sono quasi a riserva, rende bene l'idea non solo della tenacia che lega i singoli ma anche della personalità e della condizione fisica acquisita dal gruppo.
La corsa virale di Leao inseguito dai calciatori del Napoli
L'episodio che ha caratterizzato il finale milanista con il coltello tra i denti ha le fattezze e le lunghe leve di Leao. Sul 2-1 per il ‘diavolo', ridotto in dieci per l'espulsione di Estupinan, coi partenopei in pressione e in controllo, la giocata di Rafa ha creato un ottimo diversivo. E ha impressionato, alimentando l'interpretazione secondo cui la squadra di Conte era così impaurita dall'esterno d'attacco lusitano (che in passato ha spesso purgato i campani in contropiede) da precipitarsi in forze per neutralizzarlo.
Il portoghese parte palla al piede e inizia a correre più forte che può, arriva fin dentro l'area degli azzurri, guadagna anche la linea di fondo, è chiuso e può nulla, Gutierrez gli toglie la sfera con in semplice tocco e riparte. Finisce lì quella sgroppata che ha esaltato San Siro rossonera per l'incursione e il coraggio mostrati dal calciatore, al rientro dopo un infortunio muscolare. In sette contro uno è immagine potente del Napoli che ha mandato a memoria l'opportunità di difendere in blocco, leggendo l'azione nel migliore dei modi, così da non farsi sorprendere in caso di contropiede.
Il Napoli "assatanato" come già visto con Spalletti
L'immagine del Napoli che s'affretta a tornare in difesa non è nuova. In questa stagione si è già vista in occasione della trasferta di Firenze e ha portato alla mente dei tifosi azzurri quanto accaduto nell'anno dello scudetto con Luciano Spalletti in panchina. Su un calcio d'angolo non andato a buon fine, i partenopei rischiarono di essere sorpresi dalla ripartenza del Sassuolo ma la resero vana perché i calciatori, come un monolite, indietreggiarono e stroncarono sul nascere l'opportunità creata dagli avversari. Allora il tecnico definì "assatanati" i suoi giocatori dichiarando che in tanti anni di carriera mai aveva visto una cosa del genere.