Perché a Marsiglia vanno a ruba le maglie dell’Inter: è odio sportivo allo stato puro

A Marsiglia, in Francia, le maglie dell'Inter vanno a ruba. Perché? Basta dare un'occhiata al calendario per trovare la risposta: il 31 maggio prossimo la squadra di Simone Inzaghi gioca a Monaco di Baviera la finale di Champions League con il Paris Saint-Germain. E per chi tiene a cuore i colori dell'Olympique c'è solo una cosa da fare: "gufare" in tutti i modi possibili la formazione di Luis Enrique in virtù di una rivalità esasperata, che non fa sconti, che rifiuta l'ipocrisia del "politicamente corretto" e lascia che la passione prenda il sopravvento.
Inter mania, c'è un'acerrima rivalità sportiva: "È folle"
Non c'è solo odio sportivo dietro l'auspicio che a vincere sia il club milanese ma l'ambizione di conservare un primato storico: l'OM è stata l'unica squadra francese ad aver vinto la Coppa "dalle grandi orecchie". Ironia della sorte, la conquistò nel 1993 dopo una vittoria di misura (1-0) ottenuta contro il Milan e con un epilogo "furibondo" per la protesta clamorosa dei rossoneri. La partita venne sospesa all'87° per un problema all'impianto di illuminazione e la reticenza da parte del ‘diavolo' a continuare l'incontro. A causa di quel gesto, il risultato del campo venne sopraffatto dalla sconfitta a tavolino per 3-0 inflitta al Milan (squalificato anche per un anno dalle competizioni internazionali). In buona sostanza, il messaggio lanciato è: se sei di Marsiglia non puoi tifare per il Psg.

Chiarito questo retroscena, adesso è più agevole comprendere perché alcuni commessi o titolari di negozi che vendono abbigliamento tecnico-sportivo, dinanzi a una richiesta anomala di casacche nerazzurre, esclamino: "È pazzesco, tutti vogliono la maglia dell'Inter – un addetto alle vendite lo ha spiegato al giornalista di BFMTV -. Per tutto l'anno non c'è domanda, nessuno vuole acquistare la maglia dell'Inter. Ora sembra che, di colpo, siano diventati tutti interisti. A questo punto, speriamo che l'Inter vinca davvero".
Il fenomeno è esploso a partire dal 7 maggio scorso, quando la squadra di Luis Enrique si è qualificata per la sua seconda finale di Champions League eliminando l'Arsena nel doppio confronto. Cinque anni fa, in piena epoca Covid, i transalpini vennero battuti dal Bayern Monaco (1-0, gol di Coman) e adesso ci riprovano nonostante il "fuoco amico". A innescare la miccia ci ha pensato Laurent Tapie, figlio dell'ex presidente el Marsiglia, Bernard, protagonista di quel trionfo che risale a 32 anni fa: "Sono sincero: un vero tifoso dell'OM non può essere contento se il PSG vince la Champions League. Per la Francia sarebbe bello ma non per me… che sono contento se vince l'Inter. Chiedete a qualsiasi vero tifoso dell'OM: vi daranno tutti la stessa risposta".
Il piano sicurezza della prefettura se il Psg perde in finale di Champions
E quale sia l'attenzione nei confronti di questa tendenza e delle eventuali conseguenze per l'ordine pubblico lo testimonia lo stato d'allerta della prefettura di polizia: è pronta a far scattare il piano sicurezza in caso di sconfitta del Psg perché "è stato rilevato un potenziale rischio di celebrazioni spontanee sulla via pubblica in base all’esito della finale".