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Parte dalla sua metà campo, supera tutti e scarta il portiere: a porta vuota manca il gol della vita

Il sogno era lì, vicinissimo: una candidatura sicura al FIFA Puskas Award per il gol più bello dell’anno. Ma tutto è crollato ad un passo dalla gloria: non si ci crede.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il confine tra la gloria eterna e l'oblio può essere davvero sottile e racchiudersi in un battito di ciglia. Eduardo Diniz poteva scrivere il suo nome tra i candidati al FIFA Puskas Award, il riconoscimento che ogni anno premia il gol più bello a livello mondiale, e invece quando aveva fatto la parte più difficile e mancava solo la benedizione ad un passo dalla porta vuota, è rimasto quello che è ed è sempre stato: un onesto terzino sinistro brasiliano che in carriera ha cambiato una quindicina di squadre ed a 33 anni vede vicino il chiodo cui appendere gli scarpini.

Eduardo Diniz in maglia Portuguesa
Eduardo Diniz in maglia Portuguesa

Si giocava in Brasile la finale di ritorno del Campionato Paulista di Serie A2 tra Portuguesa a Sao Bento e quando era già passato il 90′ il risultato era ormai al sicuro per i padroni di casa, vittoriosi per 2-0 dopo l'1-1 dell'andata. Con gli ospiti tutti proiettati nell'area di rigore del Portuguesa, Diniz ha rubato la sfera ad un avversario sulla propria trequarti di campo ed ha avuto un pensiero stupendo: riscattare in pochi secondi il suo passato di mestierante del pallone.

Allora mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del vento: il pallone sembrava stregato, accanto al piede rimaneva incollato. Ne saltò uno, ne saltò un altro, inarrestabile verso il gol della vita, scartò anche il portiere: il sogno era lì, lo poteva toccare. Entrò nell'area, tirò senza guardare. Pallone in curva a porta vuota, il pubblico dell'Estadio do Canindé non ci crede, il telecronista non ci crede, Diniz crolla a terra perché ha capito. Ha capito che resterà per sempre un terzino dall'onesta carriera, ha capito che nessuno lo ricorderà mai quando i riflettori si saranno spenti.

Un compagno lo solleva, anche lui ha capito un'altra cosa: al suo amico Eduardo non mancano coraggio, altruismo e fantasia, e pazienza se da pochi passi non riesce a centrare una porta vuota. Quel che resta del giorno sono spiccioli di carriera ma anche un titolo in bacheca: il Paulista A2 non sarà la Copa Libertadores, ma per giocatori tristi che non hanno vinto mai è una bella botta di vita…

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