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Palladino rompe il silenzio dopo l’addio alla Fiorentina: “Per una settimana non ho risposto ai messaggi”

Raffaele Palladino ha parlato dopo l’addio alla Fiorentina a maggio scorso. L’ex tecnico della viola ha spiegato cosa l’ha spinto a prendere questa decisione: “Idee e visioni troppo differenti, nessun giocatore lo sapeva”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Raffaele Palladino ha lasciato ufficialmente la Fiorentina il 30 maggio scorso quando con un comunicato diramato dallo stesso club viola fu resa nota la volontà dell'allenatore. Il suo contratto fu risolto consensualmente e l'avventura di Palladino alla viola è terminata dopo una stagione con un contratto garantito di altri due anni, con un rinnovo depositato poco più di 20 giorni prima e l’Europa appena riconquistata sul campo. Da quel momento in poi di Palladino non si ebbero più notizie e nessun club italiano ha deciso di puntare su di lui.

Da capire dunque se a stagione in corso qualche squadra deciderà di affidarsi al tecnico 41enne di Mugnano di Napoli per subentrare a un possibile esonerato o se nel futuro del tecnico c'è altro. Palladino ha rotto il silenzio spiegando in parte i motivi che l'hanno spinto a prendere questa decisione. L'allenatore campano ne ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in cui ha anche sottolineato alcuni dettagli della sua decisione: "Non avevo nulla quando ho deciso di lasciare la Fiorentina e il tempo lo ha dimostrato. Anzi, per una settimana non ho nemmeno risposto ai messaggi”. 

Palladino con Dodò e Kean.
Palladino con Dodò e Kean.

Palladino racconta che nessun giocatore sapeva della sua decisione

Mancanza di stimoli, differenti vedute, insomma, la scelta di Palladino era ormai fatta e così la Fiorentina si è tuffata subito sul ritorno di Stefano Pioli. Ma il rimpianto di non aver proseguito con Palladino è tanto: "Non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme. Idee e visioni troppo differenti – ha spiegato l'allenatore che ha poi aggiunto -. Sentivo che non era più possibile restare, mi portavo dentro da diverso tempo questa sorta di sensazione".

L'ex allenatore della Fiorentina ammette di essersi dispiaciuto per aver lasciato un gruppo con cui aveva condiviso tanto: "Nessuno dei giocatori lo sapeva, avevo avvertito solo il mio staff ma devo dire che le videochiamate e i messaggi dei ragazzi mi hanno fatto piangere – spiega -. Con loro ho vissuto momenti belli e altri molto difficili, era un rapporto speciale. Infatti ci sentiamo ancora oggi”. 

Kean con Palladino.
Kean con Palladino.

Dalle vittorie interne contro Milan, Inter e Juventus fino ai momenti brutti, come il malore di Bove: "È stato tremendo e in spogliatoio c’era chi non voleva manco più allenarsi". Palladino non ha chiaramente svelato cosa farà in futuro ma ha dato qualche indicazione importante in merito: "Studio l’inglese, vado allo stadio e con il mio staff analizzo tutte le partite di Serie A: dobbiamo tenerci pronti – ha spiegato indicando già due favorite per lo Scudetto -. Napoli e Milan mi sembrano le due squadre che hanno un’identità già definita”. 

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