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Palermo in C, i calciatori rinunciano al premio promozione: “Aiutiamo famiglie bisognose”

Mario Santana, 38 anni, capitano del Palermo neo promosso in Serie C, parla dell’avventura di quest’anno chiusa in anticipo ma felice per i rosanero. “Avevo detto che questa sarebbe stata la stagione più importante della mia carriera. Ho imparato più quest’anno che in venti di calcio professionistico. Sono cresciuto come calciatore e come uomo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Palermo è tornato ufficialmente tra i professionisti dopo una stagione tra i Dilettanti. Il club rosanero, capolista nel proprio girone, è stato promosso d'ufficio in Serie C dopo la chiusura anticipata della stagione, pesantemente condizionata dallo stop per la pandemia e dalle ricadute economiche sul movimento e l'intero Paese. Capitano della squadra è una "vecchia" conoscenza della Serie A: Mario Santana, 38 anni, bandiera della formazione siciliana.

Nell'intervista ai microfoni del club ha raccontato l'esperienza vissuta in questo campionato particolare, parlato della propria gioia e soprattutto s'è fatto latore di un gesto bellissimo condiviso assieme ai compagni di squadra.

Vogliamo anche noi fare la nostra parte per la squadra e per la città e rinunciamo al premio di 250 mila euro messo a nostra disposizione dalla società per la promozione. Una cifra non dovuta e non prevista inizialmente che la società ha voluto offrirci a gennaio e riconfermare oggi, nonostante la grave crisi economica post Covid. Abbiamo deciso di lasciare 200mila euro nelle casse della Società e devolvere in beneficienza alle famiglie bisognose di Palermo i restanti 50mila euro del premio previsto.

La seconda giovinezza di Santana è a Palermo. È ripartito dal basso, laddove in pochi avrebbero rischiato. Un anno particolare e molto formativo perché nella vita c'è sempre qualcosa da imparare. E adesso che ha la fortuna di poterne parlare con entusiasmo non smette di ringraziare quanti gli hanno dato questa possibilità. Il club ha un futuro, molti altri non possono dire lo stesso per quanto accaduto in questi mesi.

Avevo detto che questa sarebbe stata la stagione più importante della mia carriera – ha aggiunto Santana – non mi sono sbagliato, ho imparato più quest’anno che in venti di calcio professionistico. Sono cresciuto come calciatore e come uomo.

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