Ozer punta il dito contro Montella: “Non è motivato, non vuole vincere”, polemiche feroci in Turchia

Il nettissimo successo ottenuto in casa della Bulgaria, battuta per 6-1, aveva dato grande serenità alla Turchia che riprende le redini del propio destino puntando a piazzarsi al secondo posto del girone, che vale un posto ai playoff – il massimo possibile considerato che la prima del raggruppamento è la Spagna. Ma alla vigilia della partita decisiva con la Georgia gli animi sono invece ancora molto caldi a causa della polemica scatenata dal portiere Ozer, quello che aveva parato tre rigori contro la Roma in Europa League, che dopo la risposta della federazione ha attaccato il CT Vincenzo Montella.
La federcalcio turca durissima con Ozer: "Comportamento inaccettabile"
Ozer ha raggiunto popolarità vera parando tre rigori all'Olimpico contro la Roma, tre rigori che in realtà ne valevano uno. Dovbyk tira, lui para, ma è illegale. Si ripete e para ancora, ma è ancora illegale. L'ucraino lascia il pallone a Soulé, che si fa ipnotizzare. Ozer viene convocato in nazionale, ma non è titolare e, parole sue, ci va non al meglio della condizione. Nel day after del tennistico successo contro la Bulgaria lascia il ritiro. La federazione turca l'ha presa male, malissimo, con un comunicato ha definito il suo comportamento inaccettabile: "Ha lasciato il nostro centro di allenamento senza autorizzazione, mentre noi ci stiamo impegnando con dedizione per qualificarci alla Coppa del Mondo: un comportamento simile è inaccettabile".

L'attacco diretto di Ozer a Montella: parole furenti
Il portiere del Lille ha provato a far valere le sue opinioni, ha spiegato il suo gesto e ha puntato il dito contro il tecnico, Vincenzo Montella, che la Turchia era riuscita a portarla fino ai quarti di Euro 2024. In una stories Ozer ha scritto: "All'allenatore gliel'avevo detto. Se non fossi stato convocato per la partita sarebbe stato meglio che trascorressi quel periodo a riposarmi e seguire un trattamento. Nonostante ciò dopo essere stato chiamato ho raggiunto il ritiro con l'orgoglio di indossare la maglia del mio Paese, come sempre. Non ho mai mostrato scarsa motivazione. Quando ho visto però la lista dei convocati ho capito quanto fossero inutili le discussioni fatte in precedenza. Chi prende le decisione nella squadra del mio Paese non era motivato né alla performance né alla volontà di vincere".