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Ndicka colpito da pneumotorace in Udinese-Roma potrà tornare in campo: i tempi di recupero

Evan Ndicka, già dimesso dall’ospedale, sta meglio e si attendono nuovi esami per stabilire i reali tempi di recupero. Per il difensore della Roma escluso ogni coinvolgimento cardiaco per il malessere causato da uno pneumotorace. Dovrà sottostare ad un periodo di riposo e controlli. Il campionato si chiude il prossimo 26 maggio, il 22 ci sarà l’eventuale finale di Europa League a Dublino: due occasioni per rivederlo ancora in campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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La notizia più importante e confortante è che Evan Ndicka sta meglio, non ha avuto un arresto cardiaco durante Udinese-Roma, e che è fuori pericolo. Il malore accusato dal difensore giallorosso è stato causato da uno pneumotorace, causato da una serie di episodi da campo, contatti fisici differenti al petto che gli hanno causato una compressione polmonare. Ora dovrà riposare, sostenere nuovi esami dopo la TAC che ha escluso categoricamente qualsiasi problema al cuore e, insieme alla Roma, organizzare il piano di riabilitazione e rientro in piena sicurezza.

La paura è stata enorme quando si è visto Ndika durante la partita tra Udinese e Roma portarsi le mani al petto e accasciarsi: si è pensato immediatamente ad un problema cardiaco, temendo per il peggio. Alla fine, però, per il giocatore ivoriano non ha avuto un attacco di cuore bensì "solo" uno pneumotorace, causato molto probabilmente da alcune botte ricevute al petto e allo sterno durante la partita. Che, comunque, è stata subito interrotta per poi essere rinviata sul risultato di parità (1-1) al minuto 74′.

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Come sta Ndicka, cos'ha avuto in campo durante Udinese-Roma

Il malessere di Ndicka è stato di natura respiratoria, con una improvvisa fatica a inalare correttamente ossigeno, creando immediato scompenso e rischiando al collasso polmonare. Sintoni che dall'esterno possono essere riconducibili ad un infarto e questo è stato il primo pensiero di tutti, sia allo stadio sia in campo sia in TV. Poi, però, con l'immediato trasporto in ospedale e la tac, si è accertato il problema: "Nessuna patologia cardiaca" ha detto il primo confortante bollettino medico.

La diagnosi poi ufficializzata dalla Roma, parla di un trauma toracico "con minimo pneumotorace sinistro". Dunque, il giocatore si è fermato immediatamente al primo cedimento e i soccorsi sono stati essenziali per assisterlo da subito. Tutto ciò, al netto dell'apprensione collettiva, ha permesso a Ndicka di evitare il peggio. Il giocatore non si trova più in ospedale sotto osservazione, ma è tornato a casa. Effettuerà però ulteriori nuovi controlli: nel momento del dolore e successivamente non ha mai perso conoscenza, ora sta già meglio a tal punto che ha confidato ad amici e familiari di voler tornare subito a giocare.

Quando Ndicka potrà tornare a giocare

Ancora prematuro stilare una tabella di marcia di rientro nel calcio giocato. Per il difensore ivoriano è possibile anche che per precauzione, il campionato si sia interrotto e finito al 74′ di Udinese-Roma. Dovrà effettuare nuovi controlli, sottoporsi ad un'altra TAC e accertarsi ogni dubbio che non vi siano per nulla coinvolgimenti di natura cardiaca. Al momento non sono stati specificati i tempi di recupero e nei prossimi giorni il quadro clinico sarà più chiaro: mancano solamente 6 gare alla fine del campionato, più il quarto di finale di ritorno di Europa League contro il Milan.

Per Ndicka ci potrebbe essere la speranza di essere presente per l'eventuale atto finale del 22 maggio a Dublino o per il 26 maggio quando si disputerà il 38° e ultimo turno di A, con la Roma a Empoli.

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